Il rigore di Tomori su Mount a ottobre contro il Chelsea e quello di sabato a Firenze su Ikoné, stessa dinamica. Ogni tanto Fik spegne la luce…
È stato uno degli uomini chiave dello scudetto della scorsa stagione. Le qualità tecniche di Fikayo Tomori non sono mai state in discussione: hanno irrobustito la difesa del Milan, l’hanno resa ermetica al punto giusto e tanto è bastato per collezionare una bella dose di clean sheet. Certo, i meriti del difensore inglese sono stati spartiti con Mike Maignan, miglior portiere della Serie A 2021/22 e con Pierre Kalulu, altro protagonista della rinascita rossonera in campionato.
Milan, quando Tomori si aiuta con le braccia…
Fik sabato a Firenze non è stato brillante come al solito. Ogni tanto gli capita, un problema di concentrazione. Troppi errori in copertura, più di altri ha sofferto il pressing e la rapidità della squadra avversaria. In occasione dell’1-0 firmato dalla Fiorentina su calcio di rigore è intervenuto fallosamente su Ikoné, bravo a batterlo nei tempi con una finta e a guadagnarsi il penalty. Tomori nell’occasione si è aiutato con le braccia, vizio non nuovo per il numero 23, che già nella fase a gironi di Champions aveva macchiato la sua prestazione con un errore identico e poi compromesso i piani della squadra.
Milan, i black out di Tomori: a Firenze come contro il Chelsea
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La dinamica del rigore di sabato al Franchi è la stessa che aveva portato l’11 ottobre scorso al rigore concesso al Chelsea in Champions League (per fallo di Tomori su Mount). In quell’occasione, il contrasto era avvenuto a pochi metri da Tatarusanu, una chiara occasione da gol che infatti aveva portato anche all’espulsione di Fik per rosso diretto.






