L’ex Milan Hakan Calhanoglu, oggi protagonista con la maglia dell’Inter, protagonista oggi sulle colonne della Gazzetta dello Sport.
Hakan Calhanoglu torna a parlare, lo fa in una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, sul giornale in edicola questa mattina. Tra i temi affrontati anche il rapporto con la tifoseria rossonera, da amici a rivali, che dopo l’esperienza al Milan non gli ha perdonato di essere passato sulla sponda opposta del Naviglio.
«Mettiamola così – ha detto il trequartista turco – per metà della città sono un idolo e per metà un nemico. Metà mi ama e metà mi odia. In una stessa giornata mi è capitato di sentire per strada insulti milanisti e cori interisti. È qualcosa che ha a che fare col calcio: non sarò né il primo né l’ultimo a vivere una situazione così. Ma ormai non ci faccio più caso: il passato è passato. Ho un carattere duro che mi aiuta ad andare oltre. Diciamo che, se penso di avere ragione, mi difendo sempre, senza paura. E alla fine di tutto mi basta semplicemente l’amore del popolo interista».
Milan, senti Calhanoglu: «Mi vedo tra i primi cinque d’Europa nel mio ruolo»
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L’ex Milan, oggi punto fermo dell’Inter di Simone Inzaghi, non viene mai citato tra i migliori centrocampisti d’Europa: «Mi sento sottovalutato. Non sono lontano da Modric, De Bruyne, Casemiro, Pedri…, ho tutto per avvicinarmi a loro: per come sono cresciuto mi vedo tra i primi cinque d’Europa nel mio ruolo, lo dico con umiltà ma con consapevolezza. A volte, alcuni giocatori, che giocano per esempio in Premier, in questo momento possono avere più visibilità…»