Tonali, l’addio al Milan: “Ho deciso di intraprendere una nuova avventura e una nuova sfida”. Una favola e quarantotto milioni di motivi per archiviarla nel passato.
Quando nei primi giorni di settembre del 2020 Sandro Tonali diventò ufficialmente un nuovo giocatore del Milan, sui social raccontò le emozioni del momento accompagnandole con una speciale colonna sonora: la voce, quella del cantante Ultimo, il brano, una hit lanciata l’anno prima, “Colpa delle Favole”. La favola di Sandro Tonali era da poco iniziata: “L’ho voluta. L’ho sognata. L’ho chiesta” aveva scritto sotto la foto che lo ritraeva insieme a Maldini, Massara, Gazidis e un timido sorriso in volto nell’atto della firma del suo primo contratto in rossonero. Il riferimento di Sandro, ovviamente, la maglia, quella del Milan che aveva desiderato di indossare fin da quando era bambino.
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Milan-Tonali, una decisione condivisa
Quasi quattro anni più tardi Tonali lascia Milanello, stregato non tanto dal progetto tecnico del Newcastle quanto dai soldi inglesi (o meglio dai soldoni arabi). Il Fondo PIF, il Public Investment Fund, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita proprietario dei bianconeri ha messo sul piatto 48 milioni di motivi, buoni o meno buoni dipende dai punti di vista, 8 milioni per sei anni. Colpa del denaro insomma, dei petroldollari che oggi tutto possono comprare, persino i sentimenti.
“Mi ritrovo qui con un mix di emozioni nel cuore – ha scritto su Instagram poco dopo l’annuncio ufficiale dei Magpies -. Come sapete, ho deciso di intraprendere una nuova avventura e una nuova sfida”. Parole che sono una conferma: la decisione di trasferirsi in Premier League è stata condivisa con il Milan, non certo imposta dalla proprietà americana. Una scelta che ha accontentato tutti, Sandro che ora diventerà ancora più ricco – lui, i suoi figli, i figli dei suoi nipoti e chissà chi altro – via Aldo Rossi che incasserà 80 milioni di euro o qualcosa di molto simile e potrà finanziare un mercato ancora più roboante.
Tonali, i milioni davanti al cuore
Al cospetto di un’opportunità simile era difficile restare indifferenti, ma è da Sandro che è partito tutto. Non ha pianto, l’ha ribadito Giuseppe Riso, il suo agente. Ha accettato subito, poi si è confrontato con il Milan che ha aperto alla sua cessione (la prima proposta di 60 milioni il Club l’aveva rifiutata). Poteva diventare una bandiera del Milan Sandro, alla fine senza nemmeno pensarci troppo (lo hanno descritto addirittura entusiasta ricevuta la proposta inglese) ha deciso di sventolare il suo futuro laddove tirava il vento, quello della ricca Premier League. Una sfida, un’avventura che non è detto ovviamente lo riesca a portare in cima ad altre classifiche. In rossonero ha toccato l’Olimpo, e non solo sul campo vincendo lo scudetto nel maggio 2022: era nel gradimento dei milanisti il numero uno, il vero leader, il vero capitano del presente e quello del futuro. La sua maglia con il numero 8 sulle spalle è stata la più venduta delle ultime stagioni.
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La nuova sfida di Sandro in un club che non vince da diciassette stagioni
Ripartirà Tonali da uno stadio diverso e abituato a ben altro. Sul verde del St. James Park non vedono alzare al cielo un trofeo dal lontano 2006, una Coppa Intertoto UEFA, nulla di speciale insomma. Il Fondo PIF, a capo di un consorzio formato anche da PCP Capital Partners e RB Sports & Media è in plancia di comando dalla stagione 2021/22. Spende il Newcastle, al primo anno un’onerosa campagna acquisti ha strappato la prima squadra dalla zona retrocessione per poi condurla all’undicesimo posto in Premier. Ha un budget illimitato, ma la formula magica “più acquisti e più vinci” non sempre funziona, anzi, spesso e volentieri non porta alcun risultato. Di esempi sul tema ne avremmo decine e decine, una su tante, senza oltrepassare la Manica, la faraonica campagna acquisti del Chelsea nelle ultime stagioni, in quella da poco conclusa poi salutata con un drammatico dodicesimo posto in campionato. Il Psg ha speso per vincere la Coppa dalle grandi orecchie e non l’ha mai vinta, il Manchester City ha lottato per anni per dominare nel continente e in bacheca per ora conta solamente due trofei europei, la Coppa delle Coppe del 1970 e la Champions League conquistata ai danni dell’Inter in Turchia poche settimane fa.
Good luck, Sandro
Auguriamo ovviamente a Tonali ogni bene e i migliori successi sul campo, non crediamo però che a convincerlo sia stato un progetto sportivamente più valido. “Sfida, avventura…” parole le sue che ci sforziamo di comprendere ma delle quali fatichiamo a sentirne il sapore. Se vola in Inghilterra, da oggi ufficialmente, è (quasi solo) per colpa dei milioni. Quasi solo: da milanisti e tonaliani della prima ora, vogliamo lasciare aperto un piccolo spiraglio. Ce lo consiglia il cuore.
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