Il Milan a Leverkusen perde ancora. Una sconfitta che ci sta per un povero Diavolo che si aggrappa sempre e solo a Morata…
Povero per diversi motivi: un primo tempo decisamente da bocciare, troppo chiuso su sé stesso e in balia del gioco avvolgente degli avversari, tenuto in partita grazie ad un superlativo Mike Maignan, autore di un paio di parate da urlo che hanno consentito ai rossoneri di mantenere la porta inviolata.
Poi ,dopo aver preso il goal ad inizio ripresa, il povero Diavolo ha deciso di scuotersi e ha sciorinato una prestazione gagliarda, con una reattività stile derby che ha messo in difficoltà le aspirine rossonere: l’immagine plastica è quella di uno scatenato Alvaro Morata che va a pressare il portiere avversario su un rilancio di piedi e per poco non lo beffa.
Il suo ingresso è stato il segnale visivo della vitalità e della voglia di riscatto In questo arrembante secondo tempo, è proprio il caso dirlo, sul povero Diavolo si è abbattuta prima la sfortuna con la traversa piena colpita da Theo Heranadez, con il tap in di Morata finito malauguratamente a lato, e poi nelle veci della svista del deficitario arbitro Scharer, allo scadere, sul (quasi) rigore al limite negato per una scarpata ai danni di Ruben Loftus-Cheek.
Almeno consultare il Var per vedere l’effetto che fa poteva concederselo il direttore di gara, apparso piuttosto sbrigativo e supponente in diverse circostanze. Legittime le recriminazioni di Fonseca al fischio finale.
Milan, a Leverkusen l’avventura in Champions League prosegue male…
Milan, davvero un povero Diavolo quello uscito sconfitto a Leverkusen…
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Certo per il povero Diavolo l’avventura in Champions League è cominciata davvero male. Tuttavia qualche recriminazione il mister portoghese la deve fare pure sull’atteggiamento double face della squadra.
In particolare nel preparare le partite in Europa, completamente diverse rispetto a quelle italiane, soprattutto contro avversari della portata del Bayer, i campioni tedeschi hanno dimostrato alla distanza di non essere per niente superiori al Milan, anzi.
Probabilmente, partendo da questa negativa esperienza, Fonseca dovrà riflettere e lavorare, a cominciare dal comportamento troppo remissivo tenuto nei primi 45 minuti. Anche perché, con la nuova formula del torneo, ogni partita diventa fondamentale. E perdere punti stupidamente non vale davvero la pena.