Giroud, Pulisic e Reijnders hanno in comune un’intelligenza calcistica fuori dal comune, che garantisce fluidità alla manovra del Milan…
Nonostante Olivier Giroud abbia inaugurato le marcature in gare ufficiali del Milan, in casa rossonera si lavora incessantemente per portare a casa il decimo acquisto, passato alle cronache estive come l’ormai noto “vice-Giroud”. Proprio in questa sede, sul finire della passata stagione, abbiamo più volte sottolineato come il Milan non potesse più permettersi un attacco senza alternative a Giroud che compromettesse l’intera impalcatura della manovra disegnata da Pioli.
Abbiamo allo stesso tempo sempre sottolineato il ruolo fondamentale di Giroud in questi anni, autore nell’anno dello scudetto di 6 goal, 4 dei quali (doppietta contro l’Inter, goal al Maradona e goal contro la Lazio) portarono 12 punti e furono decisivi per la vittoria del campionato. In queste settimane, e dopo la prova di Bologna, abbiamo evidenziato anche come gli arrivi di Pulisic e Reijnders riescano a supportare al meglio ed alleggerire il compito del 36enne francese. Pulisic, partendo dalla destra e orbitando attorno al 9 rossonero o, come nel raddoppio di Bologna, chiedendo l’uno-due. Reijnders, invece, grazie alla sua duplice abilità nel passaggio decisivo e al tempismo negli inserimenti.
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Milan: Giroud, Pulisic e Reijnders: elogio dell’intelligenza calcistica
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Perché Giorud, Pulisic e Reijnders, sia chiaro, hanno in comune un’intelligenza calcistica fuori dal comune. Conclamata quella di Giroud, già esibita in passato da Pulisic e sfoderata con vivacità da Reijnders. Intelligenza calcistica che, manifestandosi in varie forme, su tutte, movimenti, tempistiche, smarcamenti, ha molteplici benifici tra i quali: garantisce una fluidità di manovra, ottimizzazione della stessa, ma soprattutto minor dispendio di energie psico-fisiche, sia da parte della squadra che dei singoli. Esemplificativa la carriera di Olivier Giroud.
Esemplificativo anche il suo senso della posizione nel farsi trovare pronto per depositare in rete il cioccolatino di Reijnders. Come l’uno-due concluso con la staffilata di Pulisic. O lo smarcamento in occasione del tiro al volo su assist dello stesso Pulisic. Perché tra persone con spiccata intelligenza e sensibilità calcistica, ci si cerca e ci si trova. È deontologia professionale applicata al calcio, un po’ come quella sorta di investitura e rispetto esibiti dai grandi campioni nei confronti di giovani talenti. Stima reciproca e “sentire” comune.