Secondo il Codice Gerenzani il Milan di Paulo Fonseca ha trovato in Yunus Musah l’uomo che non ti aspetti quello che fa la differenza
Finalmente una vittoria convincente del Milan, dopo gli ultimi alti e bassi sia in campionato sia in Champions League. Un successo mai messo in discussione, quello contro l’Empoli di Mister Roberto D’Aversa, grazie, in primis, ad un ritrovato equilibrio nella disposizione in campo, che ha contemplato la presenza di Yunus Musah.
Paulo Fonseca, dopo mesi di tentativi, sembrerebbe aver realizzato che il giovane centrocampista americano è quello, in rosa, al momento , almeno, maggiormente in grado di fornire quel peso fisico necessario ad interpretare la doppia fase, che difetta attualmente a Loftus Cheek, per non parlare di Chukuweze.
Musah, nello scacchiere di destra, con Pulisic dietro un Morata più avanzato e pericoloso in area avversaria, ha fornito quel contributo alla mediana, che rende anche più libero l’ottimo Rejinders, migliore in campo contro i toscani, di esprimersi in modo più congeniale alle sue caratteristiche più spiccatamente offensive. In mezzo al campo Fofana è sempre una diga e tutta la squadra è apparsa più logica e funzionale.
Codice Geranzani: Musah fondamentale per il Milan di Fonseca
Milan, il Codice Gerenzani: Yunus Musah l’uomo che non ti aspetti e che invece fa la differenza
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Ora vedremo se questa scelta tecnico-tattica di Mister Fonseca, già riuscita brillantemente nella notte di Madrid, possa apportare altri frutti positivi pure contro l’ Atalanta nell’anticipo di venerdì prossimo.
Sarebbe il caso che l’allenatore portoghese insistesse stabilmente su un assetto più solido e convincente della squadra, per conferire ad essa, una volta per tutte, una fisionomia ed una identità precise, dopo mesi di esperimenti e tentativi vari, che hanno contribuito a determinare quel rendimento incostante, che finora ha caratterizzato la stagione rossonera, facendo giustamente storcere il naso a critica e tifoseria.
Purtroppo, invece, l’ esibizione contro la compagine empolese ha evidenziato ancora un Leao un po’ ciondolante ed un Theo apatico ed in sordina, ancora una volta nettamente al di sotto delle sue capacità.
La sua stagione è stata fino ad oggi costellata di inaccettabili prestazioni incolori e non all’altezza di un leader tecnico come lui, tra i calciatori di più elevata qualità insieme a Maignan, Morata, Pulisic, Rejinders, Fofana ed allo stesso Leao