La Procura di Milano indaga sulla cessione del Milan a RedBird, l’amministratore delegato di MFO – vicino al fondo arabo che un anno fa voleva il club rossonero – nel mentre esce allo scoperto.
Repubblica riavvolge il nastro e, mentre la Procura di Milano indaga sul passaggio di proprietà del Milan dalla Elliott a RedBird, si torna a parlare del fondo arabo – con sede in Bahrain – mesi fa vicino ad acquisire le quote di maggioranza del club rossonero. La trattativa – per la precisione – era nata a novembre del 2021 e tramontata a maggio dello scorso anno. I tifosi rossoneri accusano oggi Gerry Cardinale – fondatore della RedBird Capital Partners – di aver messo il Diavolo “a dieta”: nel mercato di gennaio, cosiddetto “di riparazione”, Paolo Maldini e Frederic Massara hanno firmato infatti solo il giovane portiere colombiano Devis Vasquez, terzo portiere della prossima stagione.
Milan, il fondo arabo che voleva il club: «Garantivamo 300-400 milioni per il mercato»
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Investcorp, appunto il fondo arabo, insieme alla piattaforma di investimento MFO (Multi Family Office Equity Partners) avrebbe investito – cash – 1,2 miliardi di euro senza alcun prestito da parte di Elliott, stessa cifra investita alla fine da RedBird. La famiglia Singer, infatti, a capo della Elliott Management Corporation, preferì cedere il Milan a Gerry Cardinale dietro un prestito di circa 600 milioni di euro e un interesse di 42 milioni annui. In questo passaggio, Elliott non è uscito completamente dalla gestione del club: oggi il fondo inglese incide corposamente nelle scelte societarie, a cominciare dalla strategia (a livello di austerity) adottata sul mercato. Il nuovo amministratore delegato dei rossoneri, Giorgio Furlani, è uomo Elliott, ex Portfolio Manager del fondo in seno alla famiglia Singer.
L’a.d. di MFO: «Con 300-400 milioni di euro sul mercato avremmo riportato il Milan al vertice in Europa»
In questo contesto, fanno discutere le parole del finanziere italo-americano Carmine Villani, amministratore delegato di MFO (Multi Family Office Equity Partners) e volto centrale nella prima trattativa tra gli arabi di Investcorp e Casa Milan: «Non posso entrare nei dettagli – ha dichiarato Villani a Repubblica –, ma posso confermare che la nostra cordata si era impegnata sia ad acquisire tutte le quote di maggioranza del Milan sia a garantire il successivo investimento sul mercato di 300-400 milioni di euro, per riportare subito la squadra al livello più alto d’Europa, come la sua storia merita. Era tutto ‘equity’. Se Elliott avesse voluto, gli avremmo lasciato quote di minoranza».