Tante critiche al mercato del Milan, ma il campo ha dato ragione a Moncada e Furlani: con la rosa al completo, numeri e qualità non mancano
È molto più di una sensazione: il mercato estivo del Milan, così tanto criticato nell’ultimo mese e mezzo, alla fine non è poi così male. Dati alla mano: a Newcastle con le seconde linee (tre volti arrivati in rossonero tra giugno e agosto) Stefano Pioli ha ribaltato il verdetto portando a casa il successo e la qualificazione in Europa League (una magra consolazione ma comunque un traguardo). L’emergenza infortuni continua a limitare l’organico dei rossoneri ma ora solamente in difesa, con Theo Hernandez che probabilmente anche domenica nel lunch match di San Siro contro il Monza sarà costretto agli straordinari al centro, alla destra di Tomori.
Rivisitato dalla cintola in giù, il tanto bistrattato Milan di Pioli mercoledì sera è riuscito a fermare la squadra economicamente più forte della Premier League, il Newcastle del fondo saudita PIF, quella che ha speso più milioni per rafforzarsi in estate. La valutazione di Gerry Cardinale sull’operato di Pioli fin qui, e su quanto questo Milan possa dimostrare e raccogliere sul campo, parte proprio da questa prima considerazione: al completo (o quasi), con l’infermeria vuota (o quasi) il Diavolo può giocarsela con tutte.
Milan, nel mercato estivo sono interessanti le prospettive che potrebbero giovare a Pioli
Milan, il mercato estivo tanto criticato non è poi così male
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E poi…il mercato estivo non è stato affatto un fallimento. Christian Pulisic, ad esempio, è già a quota 6 reti stagionali (come in Premier League al termine della stagione 2021/22) e può viaggiare verso il record in carriera (11 marcature, coppe comprese, nella stagione 2019/20). Samuel Chukwueze invece si è sbloccato con due gol in Champions e un assist in campionato, Luka Jovic – arrivato a costo zero a fine agosto – con due reti e un assist (e il Club, ora, non è più del tutto convinto che a gennaio debba per forza arrivare un nuovo centravanti). Bene anche Ruben Loftus-Cheek, altalenante a causa di una condizione fisica non sempre ottimale ma quando in forma (come contro il Paris Saint-Germain a San Siro) trascinatore difficile da limitare.
Promosso anche Noah Okafor, a St. James’ Park autore dell’assist sul 2-1 nell’azione decisiva. Il Milan ripartirà da qui, ripartirà dai volti dell’estate, probabilmente aggiungendo solo qualche “addobbo” nelle settimane di gennaio: all’appello manca un difensore centrale che possa colmare il vuoto momentaneo lasciato dagli infortunati Kalulu, Thiaw e Pellegrino, e un terzino sinistro che possa far rifiatare una volta per tutte Theo Hernandez. A proposito, chi critica il francese e sostiene non sia più il treno imprendibile delle passate stagioni vada a controllare le tabelle dei minutaggi. Theo gioca sempre (1.611 minuti in campo escluse le uscite in Nazionale), e quasi sempre per novanta minuti. Cosa volete pretendere!




