Mercato Milan, l’algoritmo ma non solo. Geoffrey Moncada e il suo gruppo di osservatori adorano la tecnologia da anni per scremare i profili.
Il mare magnum del web (e non solo del web) è una cosa meravigliosa. Tutti si sentono in diritto di dire la loro, tutti sono giudici e giustizieri, tutti sanno prima e sanno meglio. Tuttologi: brutta generazione. Nel caos mediatico che ha colpito il Milan in settimana, si è parlato – sparlato, per usare il termine corretto – dell’algoritmo. È la keyword del momento: l’algoritmo.
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Sta passando il concetto, del tutto fuorviante, che un cervello artificiale al quarto piano di Casa Milan si sia impossessato della scrivania di Paolo Maldini, e abbia preso spazio, con i suoi misteriosi tentacoli, anche di quella accanto, fino a lunedì pomeriggio occupata da Ricky Massara. Quasi una figura aliena, sconosciuta, prodotta artificialmente nei laboratori di Gerry Cardinale. Non è come sembra, ovviamente.
Calciomercato Milan, cos’è l’algoritmo?
L’algoritmo è, tanto per inquadrare il discorso, un sistema di numeri e statistiche date in pasto ai computer, il suo compito è quello di calcolare il risultato di una specifica espressione matematica. L’algoritmo facilita, chiariamolo subito, l’algoritmo non decide. Almeno, quelli che da anni sono al servizio dello sport, delle aree scouting dei club di calcio, baseball, basket… hanno il compito di facilitare valutazioni e scelte. Al Milan, il tanto bistrattato algoritmo, parola mal digerita della settimana, è sempre stato utilizzato da Geoffrey Moncada, capo scout dei rossoneri dal dicembre 2018, e dal suo staff.
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Milan, l’algoritmo al posto di Maldini? Facciamo chiarezza
La scelta finale è sempre “umana”
L’algoritmo – spiega bene oggi Tuttosport – “serve soprattutto a scremare un certo numero di profili (di solito una cinquina) nei ruoli dove la società intende muoversi sul mercato”. Il cervello artificiale che – i soliti sapientoni del web – dicono aver sostituito il duo Maldini-Massara, consente di “individuare – aggiunge il quotidiano torinese – elementi che hanno caratteristiche interessanti ai fini della campagna acquisti, ma che giocano in squadre di seconda fascia o in campionati minori”. Un’operazione di supporto e nulla più. Tutto molto semplice e tutto molto comprensibile. La scelta finale – sia chiaro – è sempre “umana”.
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