Milan-Juve a poco più di venti giorni dall’inizio del campionato è da considerarsi materiale meritevole di qualche riflessione, pur trattandosi di calcio di luglio. Breve inciso: Milan-Juve in periodo estivo rievoca ancora una volta Silvio Berlusconi, che nel 1991 decise di istituire, in memoria del padre Luigi, il trofeo “Luigi Berlusconi” per «creare un prodotto televisivo accattivante» ad agosto. Ben 19 delle 24 edizioni del trofeo videro sfidarsi Milan-Juve, esattamente una settimana prima dell’inizio del campionato, tanto che Ancelotti del trofeo disse: «E’ un antipasto di quello che vedremo in campionato».
Così come le prestazioni del Milan in queste prime due uscite contro Real Madrid e Juve, sono da considerarsi un antipasto. Decisamente prelibato e di qualità, dal vasto assortimento, ma sicuramente da perfezionare. E da provare nei suoi vari abbinamenti. Anche se un indizio c’è e riguarda il modulo: il 4-3-3 disegnato da Pioli in queste prime uscite esalta su tutti i due acquisti di centrocampo: Loftus Cheek e Reijnders come mezzali, in attesa di Musah centrale. Ma il 4-3-3 risponde anche ad un’altra esigenza alla luce dell’arrivo di Chukwueze. Con l’arrivo dell’esterno nigeriano, il Milan si è assicurato due corsie potenzialmente devastanti in fase offensiva, ragione per cui Pioli potrebbe avere l’esigenza di schierare un centrocampo a tre, con un centrale e due mezzali, anziché a due. Questo dipenderà molto anche dagli interpreti multitasking.
Milan, l’antipasto è prelibato e di qualità. Pioli dovrà essere trasformista
Le alternative di certo non mancano. Semmai abbondano. Stefano Pioli è consapevole che il credito dello scudetto è ormai esaurito e da agosto non ci saranno più gli alibi della passata stagione.
Pioli quest’anno dovrà essere tre cose ad un tempo: condottiero, alchimista e anche trasformista, disegnando formazioni differenti, spesso dettate dall’esigenza del momento, pur rimanendo fedele alle due vesti tattiche, ormai consolidate del diavolo, con il 4-3-3 a garantire maggiore copertura a centrocampo e dando libero sfogo alle due fasce solcate da Leao e Chukwueze. Quest’ultimo acquisto potrebbe rappresentare per il Milan quello che Kvaratskhelia, nella fascia opposta, ha rappresentato lo scorso anno per il Napoli.
Difficile anche solo ipotizzare un Pulisic non titolare, ma l’americano è ideale dietro a Giroud nel 4-2-3-1. Modulo quest’ultimo che con due fasce del calibro di Leao e Chukwueze, rischierebbe di risultare troppo sbilanciato. Azioni simili si sono ripetute anche contro la Juve, vedasi la ripartenza bianconera che ha portato alla conclusione a fin di palo di Chiesa e incursione di Weah con scarico per Kean. Il rischio è il seguente, più che rischio un incubo, quello di ripetere, come impostazione, Milan-Roma della passata stagione: con il Milan in fiducia a imperversare davanti, ma nel caso in cui dovesse risultare poco concreto, rischierebbe poi di vedere vanificata la mole di gioco prodotta, con risvolti anche dal punto di vista psico-fisico.




