Ibra ancora al Milan? La voce: potrebbe affiancare Pioli a Milanello nel ruolo di “mental coach”. Un dirigente aggiunto alla Maldini, ma senza compiti da direttore tecnico.
Un particolare nell’ultima settimana che ha visto protagonisti Ibra e Milan, nell’addio al calcio del campione svedese suona stonato. Solo qualche giorno prima di annunciare il suo ritiro, Zlatan Ibrahimovic alla Gazzetta dello Sport ha dichiarato: «Sono qua per aiutare il Milan». Nelle ultime ore, dopo il clamoroso cambio dell’assetto organizzativo dell’area tecnico-sportiva ai vertici del club, quelle parole sembrano assumere un significato nuovo.
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Milan, ancora Ibra nel futuro?
Premessa, Zlatan Ibrahimovic smetterà di giocare, non è ancora detto però che lascerà il Milan. C’è bisogno di lui, i tifosi lo invocano dopo la clamorosa uscita di scena di Maldini e Massara. L’ultima suggestione lo vede a Milanello dal prossimo raduno (a proposito, sarà lunedì 10 luglio, una settimana e mezzo prima della partenza della squadra verso gli States). Con la sua Ferrari o meno, Ibra potrebbe continuare a varcare i cancelli del centro sportivo di Carnago da collaboratore di Pioli. Si mormora: una sorta di motivatore, di capitano aggiunto, ma anche un garante della bontà del nuovo corso americano.
I milanisti lo amano
Diteci chi più di Zlatan oggi può incarnare il milanismo allo stato più puro. Paolo Maldini, solo lui, ma il figlio di Cesare, quasi settant’anni dopo il debutto in rossonero del primo Maldini, da neanche 24 ore è stato messo ufficialmente alla porta dalla nuova Proprietà. Resta solo Zlatan. Domenica sera Ibra ha commosso oltre 72mila tifosi allo stadio e in milioni hanno pianto ascoltandolo sul divano di casa davanti alla tv. In tribuna Cardinale ha applaudito, Furlani era al fianco di Scaroni, Maldini e Massara sul campo, un po’ defilato. I due si sono abbracciati: «Sarò milanista per sempre» ha detto Ibra. Gegio, lo speaker del Milan lo ha salutato con parole ancora più commuoventi: «Per sempre la tua gente, per sempre la tua casa. Sei uno di noi Zlatan, per sempre».
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Milan, l’ultima suggestione: Ibra leader e garante, di nuovo “in campo”
Ibra mental coach, l’ultima suggestione…
Furlani – dicono – è pronto a parlargli. In tanti lo vedrebbero bene nel ruolo di mental coach, figura di riferimento con Pioli nello spogliatoio di Milanello, pronto a intervenire nella gestione dei momenti più delicati che nel corso della stagione si presenteranno inevitabili. Un leader carismatico e senza gli scarpini, ma anche un uomo società, un dirigente accompagnatore custode delle ambizioni passate e future. In altre parole, quello che doveva essere Paolo Maldini, il nome “Milan” nel cognome come pedigree, ma che per divergenze di vedute sul futuro, dall’arrivo di Gerry Cardinale non lo è mai stato veramente.
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