«Junior, ti senti da Milan?» La risposta di Messias sul Red Carpet di Fondazione Milan.
Il Milan di Pioli è un Milan con la testa sulle spalle. Un Milan che agisce e reagisce con intelligenza, che sa sbattere contro il muro di gomma delle critiche, cadere e rialzarsi. Un Milan che non scappa sotto la pioggia, piuttosto si bagna fino a diventare lercio e poi ci danza. È un gruppo molto unito il Milan di Pioli, checché se ne dica nel maremagno incontrollabile del web. Nessuna rottura, nessun attrito ha minato l’equilibrio della squadra in questi mesi. Lo ha ribadito a gran voce il capitano, Davide Calabria: questo Milan prima di tutto è formato da ragazzi che si vogliono bene.
Professionisti, ma prima di tutto uomini. Giocatori disponibili, dediti al sacrificio, responsabili. Su questo punto Pioli insiste da sempre, non manca occasione per affogare il concetto nelle dichiarazioni di circostanza. C’è chi rende di più, certamente – e gioca – e chi rende di meno – e finisce in panchina a sostenere i compagni.
Chi ha ben capito il concetto fin da subito è Junior Messias, il prototipo di giocatore che ogni allenatore vorrebbe in spogliatoio. Diciassette mesi fa, il brasiliano era arrivato un po’ in punta di piedi a Milanello dopo una lunga gavetta. Junior gioca e fa bene e quando inciampa nella giornata storta prova sempre a uscirne a testa alta. Quando è nell’elenco delle riserve, poi, sta zitto, accetta la scelta del mister e lavora per meritarsi la maglia da titolare nell’occasione successiva. Un lavoratore instancabile.
Messias e la risposta alla domanda «ti senti da Milan?»
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Eppure qualcuno sui social – sempre i soliti, sia chiaro – non vede nulla di tutto questo. Se Messias non supera la sufficienza in partita è subito da vendere. Sentenza brutale, fine delle trasmissioni. Di critiche, spesso acute frecciate, il brasiliano ne ha schivate molte da quando indossa la maglia rossonera. Ieri lo abbiamo incontrato sul Red Carpet della Charity Dinner organizzata per i primi vent’anni di Fondazione Milan. L’abbiamo stuzzicato proprio su questo: «Ti senti un giocatore da Milan? Perché qui si continua a parlare di nuovi giocatori sulla destra…».
I nomi sono sempre gli stessi: Zaniolo, Ziyech… La risposta di Junior è stata elegantissima: «Ma guarda… Giocatori da Milan… Magari la gente è abituata ai giocatori di una volta che purtroppo non ci sono più. Anch’io mi sono innamorato di loro. Da quando sono arrivato mi sono subito messo a disposizione del mister. Non so se mi sento uno di loro, quello lo giudica la gente. Io faccio il mio lavoro – preciso nella sua semplicità – come ho sempre fatto».




