L’analisi tattica di Milan-Monza ci dice che il Milan ha giocato con un nuovo 3-4-3, dinamico e piuttosto equilibrato
I rossoneri vincono e convincono in Milan-Monza grazie, da un punto di vista tattico, a un 3-4-3 che ci ha dato equilibrio e copertura, ma anche dinamicità in mezzo al campo e soluzioni interessanti sulla solita fascia sinistra. Aver schierato una difesa a cinque (in fase di non possesso), con marcature a uomo sui loro trequartisti e sul loro attaccante, ci ha permesso di non subirli più di tanto.
Seppur ancora qualche buco a centrocampo si sia visto, quando sia Reijnders sia Loftus-Cheek andavano a pressare alto sui loro due mediani (perché a volte si fanno attrarre troppo dalla palla in fase di non possesso), la difesa a cinque ci consentiva di non andare in inferiorità numerica e non subire gol. Restano comunque da ottimizzare i meccanismi di pressing alto al fine di evitare di lasciare campo aperto agli avversari se viene saltata la nostra prima pressione.
Milan, col Monza l’analisi tattica della squadra di Pioli evidenzia una particolarità

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In fase di possesso, invece, si sono visti meccanismi interessanti nella catena di sinistra, con scambi continui di ruolo tra Theo Hernandez e Leao. Theo, infatti, giocava prettamente da mezzala (per offrire inserimenti centrali utili a portare via l’uomo a Rafa, liberandogli in questo modo la fascia per gli uno contro uno), con il portoghese che rimaneva sempre largo e avanzato a sfruttare le possibili ripartenze.
Allo stesso tempo, però, i due si scambiavano spesso la posizione per dare meno punti di riferimento agli avversari. Sulla prima costruzione invece, con Pobega in campo, Florenzi si accentrava (alla Calabria) a giocare in mezzo al campo con Reijnders in modo da dare copertura preventiva a Theo e Loftus-Cheek (ed eventualmente Pobega stesso se accompagnava l’azione), che quindi si potevano alzare di più al fine di attaccare con più uomini.




