Una ventina di giorni al via, tre settimane piene e poi sarà il campo a raccontarci quale dirigenza durante l’estate ha lavorato meglio. Il terreno di gioco sarà il giudice supremo, infallibile. A guardare sulla carta, ai nastri di partenza o quasi, l’Inter tanto accreditata alla vittoria finale (secondo i bookmaekers, i nerazzurri oggi sono i favoriti alla conquista del titolo sul Napoli campione, il Milan, la Juve e le due romane) la differenza tra la qualità della rosa di Simone Inzaghi e quella di Stefano Pioli si è in gran parte azzerata.
Il Milan là davanti appare oggi più fornito dei rivali cittadini, che rispetto alla scorsa stagione hanno perso per strada durante la campagna trasferimenti due frecce dell’arco particolarmente pungenti: il belga Romelu Lukaku è rientrato al Chelsea dal prestito (lasciando il club malamente, da traditore) e il bosniaco Edin Dzeko ha salutato in scadenza di contratto ed è volato in Turchia, al Fenerbahce. Lukaku-Dzeko formano una coppia da 30 gol complessivi stagionali (ne hanno segnati 14 a testa tra campionato e coppe nell’ultima annata). Chi è arrivato all’Inter per sostituirli? Per il momento solo il francese Marcus Thuram, punta centrale, 16 gol con la maglia del Borussia Mönchengladbach nell’ultima stagione ma ancora tutto da scoprire in Serie A.
Milan o Inter? Il quadro è chiaro: in attacco oggi Pioli è più forte di Inzaghi
Milan, l’attacco di Stefano Pioli spaventa l’Inter
Anche Christian Pulisic, Noah Okafor e Samuel Chukwueze ovviamente sono da testare al cospetto delle compatte e talvolta ermetiche difese italiane, ma ciò non toglie che sia in termini quantitativi che di sostanza tecnica – lo dicono numeri e rendimenti – il “rapporto acquisti” tra rossoneri e nerazzurri sia oggi particolarmente marcato. Il Diavolo ha rafforzato un’intero reparto cedendo – per ora – uno solo degli esuberi appuntati sul taccuino, il croato Ante Rebic – giocatore pressoché nullo negli ultimi dodici mesi – e l’Inter due tasselli titolari, o se preferite elementi di spessore alternativi alla primissima scelta, Lautaro Martinez.
I cugini, per completezza di informazioni, possono far affidamento anche su Joaquin Correa, seconda punta però spesso criticata dai tifosi della Beneamata e aggiungiamo “comprensibilmente”, quantomeno a leggere le ultime statistiche: l’ex Lazio, infatti, ha segnato appena 4 gol nell’ultimo anno e 6 in quello precedente; è una specie di Ante Rebic nerazzurro…