Davide Frattesi, che ha gli stessi parametri sul campo di Tommaso Pobega (confermatissimo in rossonero) costerà all’atto del riscatto, all’Inter, 33 milioni di euro senza contare la quota bonus (26/27 milioni per la precisione, perché 6/7 sono già stati “investiti” con la cessione agli emiliani del cartellino di Mulattieri). Il Milan su Frattesi si era ritirato senza battere altro ciglio nel momento in cui Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, al primo sondaggio di Furlani aveva chiesto per il cartellino del centrocampista romano oltre 20 milioni di euro.
Per 34 milioni (appena un milione in più rispetto a quanti sborsati dall’Inter per l’ex Monza) il Milan si è aggiudicato due colpi da novanta: il centravanti svizzero Noah Okafor già seguito dai rossoneri la scorsa estate (bonifico da 14 milioni di euro destinato al Salisburgo) e il promettente esterno nigeriano del Villareal Samuel Chukwueze (operazione che peserà nelle casse di Casa Milan 20 milioni di euro). Cifre sempre al netto dei bonus, percentuale variabile e che dipenderà esclusivamente da presenze, prestazioni e risultati. Di entrambi, Okafor e Chukwueze, tanti esperti di calcio estero ne parlano un gran bene.
Milan, Okafor e Chukwueze: due colpi alla stessa cifra investita dall’Inter per Frattesi
Calciomercato Milan, ecco il costo di Okafor e Chukwueze
Si è letto d’ogni contro Giorgio Furlani, Geoffrey Moncada, persino Stefano Pioli sempre più al centro delle strategiche di mercato rossonere, per fortuna però i fatti svelano un quadro completamente diverso da quello nero, nerissimo dipinto per settimane dai già arcinoti ipercritici, giornalisti, opinionisti e tifosi: alla faccia degli sprovveduti, dei dilettanti allo sbaraglio solo bravi a farsi beffare da Marotta e compagni (alcuni media hanno strumentalizzato ogni virgola, ogni punto, ogni dettaglio degli affari Thuram e Frattesi, per non parlare di Morata, soffiato – ma dove, ma quando? – dai nerazzurri agli disprezzati cugini…).
La verità non sta nel mezzo, questa volta no, la verità questa volta è tutta nei fatti raccontati negli ultimi scottanti (per il Milan) giorni di mercato: i rossoneri, Furlani, Moncada, Pioli, sanno cosa vogliono e come ottenerlo, acquistano, rinforzano, migliorano la squadra senza per forza cedere alle assurde richieste di procacciatori di occasioni. Il nuovo Milan targato RedBird ha bannato sin da subito il concetto di “spesa folle”. Il nuovo Milan targato Redbird a un anno dal suo insediamento ai piani alti del Portello sta già dando lezioni a tutti (a tutti!) di equilibrato buonsenso.