Il Milan chiude il proprio 2024 con l’esonero di Paulo Fonseca, il suo sostituto è il connazionale Sergio Conceicao, ecco il perché…
Il Milan ha terminato il 2024 annunciando il terzo allenatore nell’anno solare. Prima c’è stato l’esonero di Stefano Pioli per poi ripartire da Paulo Fonseca, mentre adesso proprio sul finale dell’anno è arrivato l’annuncio di Sergio Conceicao. L’ex allenatore del Porto arriva in Italia per la sua seconda vita milanese, dopo essere stato un calciatore dell’Inter dal 2001 al 2003 adesso sarà da gennaio 2025 il nuovo tecnico del Diavolo.
Paulo Fonseca non è mai stato accolto dal tifo rossonero con grande entusiasmo, c’erano nomi come quello di Antonio Conte che attiravano ed erano disponibili. Ma alla fine prima venne fatto trapelare Julen Lopetegui, bocciato da tifosi e addetti ai lavori, e poi alla fine arrivò proprio Fonseca.
Una scelta di ripiego e non di progetto
Milan, Paulo Fonseca è durato anche troppo: i motivi dell’esonero
Neanche la dirigenza è mai sembrata così vicina all’allenatore. Basti pensare che l’ultima conferenza stampa nel post partita contro la Roma era completamente da solo, inoltre nessun dirigente ha rilasciato dichiarazioni sull’esonero. Lo spogliatoio non ha mai seguito davvero il tecnico portoghese, i casi Theo Hernandez e Rafael Leao (quello del portoghese era anche rientrato) hanno contraddistinto gran parte della prima parte di stagione. Si è aggiunto anche Fikayo Tomori, seguito dalla Juventus, ma le decisioni inerenti alle strategie di mercato adesso potrebbero cambiare con l’insediamento di Conceicao.
Il Milan ha inserito una clausola nel contratto di Fonseca in caso di esonero anticipato nei primi 6 mesi. Infatti il Diavolo dovrà versare al tecnico l’intera annualità di questa stagione 2,5 milioni di euro netti, e nient’altro. I restanti due anni non dovranno essere pagati. Motivo per cui il Diavolo, forse, non credendo davvero nella scelta ha preferito guardarsi le spalle. Sintomo di un tecnico con una spada di Damocle sulla testa, sul quel però la società non credeva. Allora sorge anche spontaneo chiedersi: ma perché l’avete preso?




