Il Milan di Stefano Pioli da leone si è trasformato in gazzella. Dopo il ko nel derby, l’Europa che conta per i rossoneri è sempre più lontana.
Non c’è stata la pioggia di gol che aveva inzuppato i pensieri nell’ultimo drammatico mese. Questa volta, all’avversario – l’Inter di Simone Inzaghi – è bastata una rete dopo 34 minuti per conquistare i tre punti e allontanare il Milan dal secondo posto, a -5. Uno schiaffo che lascia il segno, indelebile. Nessuna vera reazione negli occhi del Diavolo, solo una debole sterzata d’orgoglio nel secondo tempo, nulla però rispetto a quello che ci sia aspettava dai campioni d’Italia al rientro dall’intervallo.
A proposito di sguardi, quello di Pioli nel post partita ha detto più di tante parole. Occhi sgranati davanti alla telecamera di DAZN, il tecnico ha provato a salvare il salvabile ma è il primo a sapere che l’acqua imbarcata in stiva ormai è troppa, che il destino sembra tristemente segnato: «Non abbiamo difeso male – ha detto –, ma non possiamo rinunciare ad essere aggressivi e offensivi. Continueremo con la difesa a tre, non abbiamo gli equilibri che avevamo prima».
Milan nel tunnel, Pioli ora non sa come uscirne
In un mese, Stefano Pioli, il condottiero che ha trascinato il Milan al diciannovesimo scudetto, ha spazzato via tutto ciò che aveva costruito dal suo arrivo a Milanello nel dicembre del 2019. Ha tradito se stesso, le idee che tanto aveva difeso, le idee con cui aveva affrontato inciampi e piccole tempeste. Modulo, gioco, mentalità. Tutto cancellato con un colpo di spugna. Da leone, il Milan si è trasformato improvvisamente in gazzella, corre per sfuggire all’assalto degli avversari, è impaurito, cerca il nascondiglio più vicino per evitare il peggio ma viene inevitabilmente aggredito. Ferito.
Milan, Pioli ha tradito…Pioli. Ora il tecnico rischia davvero l’esonero
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Il mese che si è aperto in casa Milan è una savana zeppa di ostacoli. Venerdì a San Siro torna il Torino di Ivan Juric, galvanizzato dal momento positivo che sta attraversando in campionato (ieri ha vinto 1-0 in casa contro l’Udinese e nel turno precedente aveva strappato un punto a Empoli) e dalla vittoria in Coppa Italia dello scorso 11 gennaio. Poi la Champions, con il Tottenham di Antonio Conte che con Harry Kane nel weekend ha superato a Londra il Manchester City di Pep Guardiola. Basterebbe questo per inquadrare le difficoltà che attendono Calabria e compagni.
Quindi il Monza di Galliani e Berlusconi, che al Brianteo cercherà un’altra storica impresa dopo aver frenato l’Inter prima e la Juventus poi, e l’Atalanta a Milano. In tre settimane, Stefano Pioli si gioca due treni diretti verso l’Europa che conta. Se qualcosa non cambierà in meglio, se non succederà in fretta, a luglio per lui sarà addio inevitabile.




