Il portiere colombiano Devis Vasquez da ieri è ufficialmente un giocatore del Milan. La prima intervista ai microfoni di Milan TV.
«Sono molto felice per questa prima esperienza, dei primi giorni in Italia, sin da quando ho ricevuto la notizia. Il Milan è una squadra importantissima, sono molto felice». Devis Vasquez si presenta così al canale ufficiale dei rossoneri, Milan TV. «Per me il Milan è un sogno, come lo è anche il poter giocare in Italia. Sono molto felice di essere qui. È qualcosa di incredibile, avevo tantissima voglia di venire a giocare in Italia e ora sono in una squadra importante come il Milan». Il portiere colombiano ha firmato ieri il contratto con il Milan: «Qualsiasi giocatore – ha detto –, se riceve una proposta come questa, si emoziona subito e fa tutto il possibile per giocare in una squadra così importante».
L’impatto con l’Italia è stato molto positivo: «La prima impressione è stata ottima, mi sono innamorato subito dell’Italia, così tanto che quando sono tornato dopo il torneo di Viareggio ho subito iniziato a imparare l’italiano ascoltando musica, andando su Internet, senza nessun insegnante. Da quel momento, una volta tornato in Colombia, mi sono fissato come obiettivo il tornare di nuovo in Italia e oggi sono qui».
Milan, le prime parole di Vasquez in rossonero
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Vasquez si è poi presentato come giocatore: «Dentro il campo sono molto determinato e concentrato, come deve essere un portiere. Attento, un leader. Cerco sempre di aiutare i miei compagni, è una cosa fondamentale perché siamo una squadra e andiamo nella stessa direzione. Sono serio, quando entro in confidenza con le persone mi sciolgo un po’ di più, ma all’inizio sono più per le mie. Penso di essere una buona persona. L’idolo? Mi ispiro a Yepes, che è stato anche qui al Milan: un leader con la Nazionale, in Colombia lo amiamo e lo ricordiamo sempre».
Devis Vasquez ha le idee molto chiare: «Credo che il talento da solo non sia mai sufficiente. Per quanto tu possa avercelo devi sempre lavorare, lavorare, lavorare, lavorare. Perché questo ti permette di raggiungere il risultato quando giochi la tua partita. Questa è la mia filosofia, da sempre. La maglia numero 77? Il 77 lo devo a una persona a me molto cara, che stimo tantissimo, me l’ha chiesto e io ho accettato di buon grado perché volevo ringraziarlo per quanto fatto per me. Tutta la fiducia che ha avuto in me, tutto il tempo che mi ha dedicato e che ha impiegato per aiutarmi. L’ho scelto anche per restituirgli qualcosa».