La difesa del Milan scricchiola e balla paurosamente. Anche tra i tanti elogi delle scorse settimane per il reparto offensivo del Diavolo, non erano mancati dubbi e perplessità sulla retroguardia a disposizione di Stefano Pioli. Prendiamo, ad esempio, il match contro il Bologna. Al Dall’Ara il Milan ha vinto e convinto, certo, ma già contro i felsinei erano venute a galla alcune fragilità dei rossoneri nella fase difensiva. Azioni potenzialmente molto pericolose della squadra di Thiago Motta…non concretizzatesi principalmente per l’imprecisione di Zirkzee e compagni. Ma le amnesie della difesa, Tomori in primis, furono evidenti. E già lì la domanda sorse spontanea: come si comporterà la compagine di Pioli di fronte ad attacchi più incisivi? Toro e Roma non sono riuscite a portare molti grattacapi alla difesa nelle scorse settimane. Ma poi, ecco l’Inter.
Nel derby la retroguardia rossonera è stata sottoposta ad una pressione continua ed estenuante. Certo, l’attacco dei nerazzurri è davvero forte, ma non basta questo per giustificare la passività difensiva del Milan per tutti i 90 minuti. Figuriamoci poi per giustificare le cinque reti incassate. E allora, occorre analizzare l’idea tattica del Diavolo, forse troppo spregiudicata. Al netto del comportamento dei centrocampisti e degli attaccanti, anche i terzini della squadra ragionano offensivamente tante volte. Forse troppe. Con il risultato di lasciare i difensori centrali in scomodi uno contro uno non sempre facili da affrontare. Vedesi Thiaw su Thuram.
Non solo, si potrebbe anche mettere in ballo il mercato. Perché il Milan si è rinforzato notevolmente nel reparto offensivo, ma forse ha riposto eccessiva fiducia nel duo Tomori – Kalulu. Per carità, entrambi erano assenti nel derby; ma la sensazione è che i due non abbiano dato i segnali di crescita sperati dopo l’annata 2022/23. Poi occorre citare Kjaer, mai tornato se stesso dopo l’infortunio al legamento crociato. L’unico che ha portato speranza, ottimismo e sorrisi è stato il già citato Thiaw…ma il tedesco si era già dimostrato un po’ acerbo anche nella scorsa stagione contro determinati tipi di avversari. Niente di preoccupante, vista anche l’età; ma il Milan non può permettersi di sbandare così paurosamente solo per un paio di assenze. Il mercato è chiuso, non si può più intervenire: dovrà essere bravo Stefano Pioli a ricompattare la truppa. Cercando di evitare, ad ogni costo, nuovi scricchiolii lì dietro.