In Casa Milan i tifosi rossoneri sognano in grande dopo le parole di Rafael Leao che promette venti goal e una super Champions…
Chi sosteneva convinto che con l’allontanamento di Paolo Maldini – persona eccezionale, professionista dallo stile impeccabile – il Milan si sarebbe sfaldato, disunito, sgretolato in un battibaleno deve ricredersi. L’unione dello spogliatoio è intatta, il milanismo vivo ovunque, l’identità pure, nuova, ritrovata. Prendiamo Leao, è tornato ad allenarsi in gruppo da pochi giorni e il sorriso del portoghese è più smagliante che mai. L’ultima foto condivisa sulle storie di Instagram lo ritrae in spogliatoio nel ritiro di Los Angeles con Noah Okafor. Selfie d’ordinanza e doppia “v” con le dita, la “v” di vittoria: «Il progetto è molto importante – dice in esclusiva sulle colonne della Gazzetta dello Sport al giornalista Luca Bianchin – ci sono molti giovani e la cosa più importante è che qui posso crescere ancora per arrivare al mio obiettivo: vincere molto».
“Vincere è l’unica cosa che conta” diceva il buon Boniperti, ex leggenda in campo e poi presidente della Juventus. Il mantra del nuovo Milan è lo stesso della gloriosa Juve e Leao è il primo della ciurma a sostenerlo con forza: «Dobbiamo vincere un trofeo. Dobbiamo allenarci e capire quello che vuole il mister per fare una stagione da grande squadra. Da quello che ho visto col Real, abbiamo una squadra molto forte».
Il Milan nei piedi di Rafael Leao…
Milan, Rafael Leao fa impazzire i tifosi: venti goal e la Champions…
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Vincere in Italia ma soprattutto in Europa, Leao dalle colonne della rosea alza l’asticella: «Il sogno dello scudetto l’ho realizzato, ora manca la Champions, il trofeo che tutti i calciatori vogliono vincere». Un sogno che Rafa ha sfiorato pochi mesi fa: «Prima del contratto (del rinnovo, ndr) – racconta – volevo andare in finale di Champions… ma non ci siamo riusciti». Ci riproverà con compagni nuovi, a cominciare da Okafor, l’ultimo arrivato alla corte di Pioli, amico di vecchia data: «Il Milan è un club storico, grande. Non è facile mostrare a tutti per che cosa sono qua, ma io di sicuro cerco di aiutare i ragazzi che arrivano. Quest’anno dal portiere all’attaccante siamo tutti forti. Sento che l’ambiente è top, possiamo fare una bella stagione».
Avrà la dieci sulle spalle Rafa, un bel peso e una grande responsabilità: «Sarà ancora più bello giocare con questo numero a San Siro» dice alla Gazzetta. È lo stesso numero indossato, tra i tanti, da un certo Ruud Gullit: «Ho visto un paio di suoi video, era fortissimo nell’uno contro uno, veloce. Solo che non posso compararmi a un giocatore così, mi manca ancora molto per arrivare a quel livello». Ci proverà Leao, attorno a lui un gruppo di giocatori ancora più competitivo gli darà sostegno partita dopo partita: «Fare 20 gol è un obiettivo, anche se non me lo metto in testa. Se faccio le cose bene, arriverà perché lo scorso anno ci sono andato vicino e la squadra può aiutarmi ad arrivare a quella cifra».