Milan, nodo extracomunitario ancora da sciogliere: la preferenza di Stefano Pioli e le altre piste sul mercato. Regola e punto della situazione: mettiamo ordine.
Innanzitutto facciamo chiarezza. Quanti extracomunitari può tesserare una società di Serie A in una sola stagione? La regola offre diversi scenari, facciamo luce però su quello strettamente legato al Milan: “Le squadre con più di due giocatori extracomunitari tesserati a titolo definitivo alla fine dell’annata sportiva 2022/2023 – dice – possono prenderne nell’arco della stagione 2023/2024 un massimo di altri due provenienti dall’estero”.
È proprio il caso del Milan, che dalla stagione conclusa lo scorso 30 giugno si è portato in quella nuova cinque giocatori extra UE: il portiere colombiano Devis Vasquez, il difensore inglese Fikayo Tomori, il centrocampista bosniaco Rade Krunic, l’esterno brasiliano Junior Messias e l’attaccante serbo Marko Lazetic. Restano quindi disponibili per l’estate soltanto due slot da “riempire” con giocatori provenienti da Stati non membri dell’Unione Europea, e il primo è già stato occupato da Ruben Loftus-Cheek, inglese. Dal 31 gennaio 2020, infatti, dalla Brexit, l’uscita del Regno Unito dalla comunità politica ed economica dell’Europa, anche i calciatori provenienti dal Regno Unito sono considerati extracomunitari.
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Serie A, la regola dell’extracomunitario
La regola sopra citata però aggiunge un particolare non di poco conto: uno dei due extracomunitari che può essere acquistato in estate, come nel caso del Milan, può trasferirsi a patto che sul curriculum conti almeno cinque partite in carriera nella sua nazionale di categoria o almeno due nell’ultimo anno. Ruben Loftus-Cheek, ad esempio, vanta una quarantina di presenze con l’Inghilterra tra Under 17, Under 21 e nazionale maggiore. Il secondo extracomunitario invece – spiega il regolamento – per essere tesserato deve sostituire uno degli altri “fuori UE” presenti in rosa, che a sua volta deve essere ceduto all’estero. Ecco perché da settimane si parla del trasferimento del portiere colombiano Devis Vasquez, sbarcato a Milanello a titolo definitivo (sulla base di circa 470mila euro) solo pochi mesi fa. Per tesserare Daichi Kamada, Samuele Chukwueze o Arda Guler il Milan deve prima piazzare oltre confine uno degli extracomunitari in rosa la passata stagione.
Vasquez con le valigie pronte
Ma chi potrebbe arrivare al posto di Vasquez? Il nigeriano del Villareal è oggi il candidato più prossimo a indossare la maglia del Diavolo. A inizio settimana Stefano Pioli ha ribadito nell’incontro con la dirigenza a Casa Milan il desiderio di aumentare il grado di pericolosità della squadra sulle fasce, in particolare a destra, e l’esterno classe 1999 ha tutte le caratteristiche per far fare ai rossoneri un notevole salto di qualità: potente e bravo a superare gli avversari in progressione, in Spagna Chukwueze si è conquistato a suon di giocate l’etichetta di “Robben nigeriano”.
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Kamada e Guler invece? Le due piste, quella per il giapponese in uscita a costo zero dall’Eintracht e quella per il talentino turco del Fenerbahce si sono raffreddate, e c’è un motivo: il Milan considera Samuel Chukwueze obiettivo prioritario. Come alternativa a Kamada e Guler, al centro della trequarti i rossoneri potrebbero schierare nella nuova stagione Christian Pulisic, una soluzione tattica che da giorni prende sempre più corpo. Lo statunitense del Chelsea ha passaporto croato, quindi comunitario, e ha già dato il proprio benestare al trasferimento in Italia, alla corte di Pioli. Guler piace, stuzzica soprattutto Moncada, capo dell’area scouting, ma la concorrenza attorno al “nuovo Ozil” è accanita e in ogni caso il suo arrivo a Milanello precluderebbe quello del nigeriano del Villareal. Lo stesso discorso vale per il giapponese Kamada, finito anche nella rete della Roma di Mourinho: durante lo stallo burocratico delle ultime settimane (legato alla domiciliazione del suo agente) il Milan ha fatto ragionamenti più trasversali e arato altri terreni, per Pioli e la sua idea tattica per il Milan che verrà decisamente più produttivi.
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