Il Milan saluta Tonali, ufficializzato dal Newcastle: operazione “win win”. La proprietà è pronta a reinvestire: ventaglio di nomi a centrocampo. Occhio a possibili scambi. Pioli, in discontinuità con l’ex area tecnica, sempre più coinvolto nelle dinamiche di mercato. La punta resta la priorità.
Sandro se n’è andato e non ritorna più. Partiamo doverosamente chiudendo il capitolo Tonali, ufficializzato nelle scorse ore dal Newcastle e salutato dal Milan, con ancora strascichi polemici relativi all’operazione. Rispetto per i tifosi, ma un inciso: se il Milan non è più quello di un tempo, non lo sono nemmeno i tifosi. Ça va sans dire, il calcio è lo specchio di come va il mondo, i tifosi sono la cartina tornasole del livello di educazione e competenza. Quelli del Milan di Sacchi e Capello, ma anche di Zaccheroni e Ancelotti, per intenderci, erano tifosi rari, onesti, di bocca buona, come scrisse Giancarlo Dotto: “Incapaci di esultare il giorno in cui vincono uno scudetto senza meritarlo, come quello del Milan operaio di Zaccheroni nel 1999, più brutto che operaio, o – pensate – la Coppa Campioni del ’90, alla fine di una partita buia, la finale a Vienna con il Benfica”.
A quelli di oggi vanno riconosciuti, doverosamente, i sacrifici economici e di tempo, conseguenti della passione più vera e autentica, per seguire la squadra a Lecce il sabato pomeriggio o a Londra il martedì sera, con tutto quello che queste trasferte comportano in termini, appunto, di sacrifici. Questo pistolotto per dire che non condividiamo invece i commenti beceri e contraddittori ancora una volta divampati dopo l’ufficializzazione dell’addio di Tonali, che sembra quasi ad aver risvegliato rabbia e delusione che sembravano ormai assopite.
Milan, Tonali come Zidane
Partiamo da un dato disarmante: ci sono ancora tifosi “irriducibili” che non comprendono la portata dell’operazione, definita a più riprese “win win”, in grado cioè di soddisfare pienamente tutte le parti. Un’operazione da 60 milioni di sterline o giù di lì, 70 milioni di euro, quasi 140 miliardi di lire. Ma chi può valere questa cifra? Nel 1999 l’Inter spese 90 miliardi di lire per prendere Bobo Vieri, il principe dei bomber dell’epoca. Ma sentite bene: la Juve nel 2001 cedette Zidane al Real Madrid per 150 miliardi di lire, poco più di 70 milioni di oggi, trasferimento più costoso nella storia del calcio fino a quel momento, che gli permisero, pensate, di rifare la squadra e acquistare Buffon, Cannavaro, Thuram e Nedved. Più recentemente, Fabregas e Schweinsteiger, i centrocampisti top a livello europeo, venivano valutati intorno ai 35 milioni di euro. Quanto chiede il Sassuolo per Frattesi. Capite bene, dunque, che il nostro Sandrino Tonali, il Newcastle lo ha pagato come fosse Zidane. Il punto è proprio questo: ormai le cifre sono indecenti e, in alcuni casi, immotivate: oltre a delegittimare il calciatore stesso (ben noto il caso Bale al Real), fanno risultare anacronistici e ridicoli concetti fino a ieri tanto cari ai tifosi, come quello di “bandiera” o il recente “milanismo” di Tonali, che rimane persona seria.
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Milan, Tonali come Zidane: pronto il tesoretto per il mercato. Pioli centrale
Milan, tesoretto Tonali andrà sul mercato
Come serio e affidabile rimane il progetto RedBird. Dopo il bilancio in positivo chiuso al 30 giugno, la proprietà è infatti pronta a reinvestire sul mercato tutti i soldi ricavati dalla cessione di Tonali, più eventualmente qualche altra aggiunta proveniente dal budget annuale, rispedendo di fatto al mittente l’accusa secondo cui il fondo sia interessato solo a vendere per guadagnare. Le idee a Casa Milan risultano chiarissime: una cessione importante a sessione e si reinveste sul mercato. In concreto, una cessione da 80 milioni per finanziare possibili quattro acquisti attorno ai 20 milioni.
Milan, ventaglio di nomi a centrocampo
Dopo gli arrivi di Sportiello e Loftus-Cheek, a testimoniare le intenzioni della proprietà, l’ampio ventaglio dei prossimi acquisti. In dirittura d’arrivo, a parametro zero, l’accordo con Luka Romero, con visite mediche previste per giovedì. Poi il capitolo americani: Musah e Pulisic. Per il primo ballano 5 milioni con il Valencia, ma sembrerebbe pronto un contratto di 4 anni a 2 milioni di euro. Per il secondo, il Milan rilancerà dopo una prima offerta di 14-18 milioni (le cifre sono poco chiare), rifiutata dal Chelsea, forte della volontà del giocatore, che ha rifiutato il Lione, di vestire rossonero. Pulisic non esclude Chukwueze. Per l’esterno destro nigeriano il Villareal chiede 25 milioni più bonus, il Milan arriverebbe a 20. Nell’incontro a Casa Milan con Furlani, Pioli ha espressamente richiesto anche Tijjani Reijnders, che l’AZ valuta sui 25 milioni. Il Milan anche in questo caso è forte del gradimento del giocatore e quindi i dialoghi proseguiranno. Non tramonta Frattesi, per il quale potrebbero essere inseriti nella trattativa con il Sassuolo i rientranti Maldini e Colombo.
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Milan, discontinuità con lo scorso mercato
Occhio sempre ai possibili scambi di pedine. Questo perché la società opera in piena sintonia con Pioli, sempre più coinvolto anche nelle dinamiche di mercato, segno di una netta discontinuità con lo scorso mercato. Lo stesso Franco Ordine ha ricordato di scambi di opinioni decisamente accesi tra Pioli e l’ex area tecnica, “soprattutto nel periodo in cui Pioli virò sulla difesa a tre”.
Milan, per l’attacco Scamacca e Morata
Se a centrocampo il ventaglio di opzioni è incoraggiante, per l’attacco non si può dire altrettanto. Scamacca (il West Ham non lo cede in prestito) e Morata (stipendio fuori portata da 9 milioni), ad oggi, sono comunque in prima fila per il ruolo di punta. Negli ultimi giorni, si parla anche di Boulaye Dia, appena riscattato dalla Salernitana per la bellezza di 12 milioni di euro, che ne fanno l’acquisto più costoso della storia del club, e ben 16 gol nel passato campionato. La sua clausola rescissoria di 25 milioni è accessibile, ma anche importante per un 27enne non proprio di prima fascia.
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