Pioli, complice le assenze dell’ultimo minuto di Theo Hernandez e Calabria, ha dovuto ridisegnare la squadra in occasione del match casalingo con il Verona. Il mister ha optato per una linea di difesa a tre avendo a disposizione solo due sterni di ruolo arruolabili. L’esperimento forzato ha prodotto una vittoria, seppur di misura, molto importante. Cosa ancor più importante che tale scelta si sia rivelata vincente, quindi promossa, e potrebbe essere una soluzione anche per il futuro. Altro dato che conferma la sufficienza della proposta tattica di Pioli è che il Milan riesce a chiudere la prima partita in campionato senza subire reti.
Proprio i tre centrali: Thiaw, Kjaer e Tomori, si sono resi protagonisti di una partita più che sufficiente. Hanno dimostrato di saper dialogare frazionando le proprie zone di azione con precisione. Importante anche il dato relativo al palleggio che hanno offerto durante la partita. Tomori e Kjaer saranno a fine partita i giocatori che effettueranno il maggior numero di palloni giocati ed insieme a Thiaw saranno invece i giocatori con il maggior numero di giocate riuscite con successo.
Il Milan opta per un pressing molto alto e programmatico sulle fonti di gioco scaligere. Il gol del vantaggio nasce proprio da un ottimo intercetto in combinata di Pulisic e Giroud che permette a Leao di lanciarsi in campo aperto verso la porta per un gol a tu per tu con Montipò. Gli uomini di Pioli giocano alto, soprattutto nel primo, restando compatti, corti e potendo così effettuare una pressione costante quanto produttivo. Il dato relativo al baricentro della squadra è eloquente di quanto stiamo affermando. Nel primo tempo infatti stazionerà sui 55 metri di campo. Nel secondo tempo il Milan sarà più basso e arretrerà il baricentro sulla linea dei 47 metri. Proprio quest’ultimo dato è lo specchio fedele di quanto visto nella ripresa: partita più lenta e con meno sprazzi offensivi, da una parte e dall’altra.
Altra grande novità di formazione è la linea a quattro in mediana. Per la prima volta in stagione Pioli opta per un centrocampo più folto e decisamente muscoloso, roccioso grazie anche alla presenza dal primo minuto di Musah. La prestazione di quest’ultimo è stata senza dubbio sorprendente, per intensità e velocità. L’americano corre e tanto, a fine partita i dati statistici evidenziano ben 11 km corsi. Non è un caso che a fine partita Musah arriva con il fiato corto, afflitto da crampi. E’ un autentico moto perpetuo che a tratti ha letteralmente strappato la partita. La sua velocità media in corsa raggiunge quasi gli 11 km/h e in accelerazione raggiunge la punta massima di quasi 33 km/h. Ottimo in fase di interdizione, forte di un fisico titanico, eccellente in spinta sulla fascia dove è riuscito con buona regolarità a superare di slancio l’avversario di turno. La sua è stata una partita di sostanza ed efficacia poliedrica.
Una menzione importante sulla buona riuscita tattica della partita la merita anche Florenzi. Un autentico tuttofare, l’uomo ovunque del Milan visto contro il Verona. Nella linea a quattro di centrocampo lo si trova praticamente ovunque, sia fascia che al centro. Difende ed attacca con ottima regolarità. La sua prestazione, sommata a quella di Musah danno la possibilità a Reijnders di esprimersi con discreta libertà di campo. L’olandese nello specifico, pur non disputando la sua migliore prestazione di stagione, scala le classifiche statistiche ponendosi tra i migliori in campo. La sua partita è stata di grande movimento, nel primo tempo aveva l’onere di avanzare per ricevere le spizzate e le giocate di Giroud. In corso gara lo abbiamo visto occupare più ruoli in mediana e spesso ha potuto attaccare gli spazi come ama lui, a testa alta, dispensando palloni di qualità. A fine gara collezionerà oltre 11 km percorsi e distribuirà ben 11 passaggi riusciti sulla 3/4 campo.