La messa in scena da parte di Zlatan Ibrahimovic di Milan-Liverpool non è piaciuta per niente. Forse dovrebbe chiedere consiglio a Galliani
Questo Zlatan Ibrahimovic che si atteggia a boss sguaiato, che tratta la dirigenza che lo ha voluto con i pieni poteri come quei “gatti che si avvicinano e che poi spariscono” appena lui, il baldanzoso Re Leone, decide di ritornare sulla scena al termine della sua vacanza oceanica, non serve davvero al nuovo corso del Milan.
Questo atteggiamento da “sciur padrun dalle belle braghe bianche” non lo fa assurgere a motivatore dell’ambiente, al contrario, lo fa emergere come un distruttore, un elemento di ulteriore disturbo per l’armonia di una squadra che stenta a trovare una sua fisionomia complessiva: è ancora alla ricerca di una parvenza di gioco, appare priva di stimoli e, soprattutto ed è quel che più conta, si trova già a vivere una partenza di stagione ad handicap sia in campionato che in Champions.
Un simile atteggiamento da padrone delle ferriere complica ancora di più la situazione, con un un allenatore che proprio lui ha voluto scegliere, pescandolo dal mazzo del casting estivo, probabilmente perché convinto che potesse gestirlo come meglio credeva.
Milan, Zlatan Ibrahimovic è rimasto giocatore…
Milan, Zlatan Ibrahimovic mostrare i muscoli non serve a niente. Impara da Galliani…
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Cosi, adesso, dopo un mese dall’inizio della stagione, il Milan si ritrova un Fonseca spaesato che da l’idea di non sapere che pesci pigliare, che direzione di gioco dare a una squadra che non appena subisce un gol si squaglia come neve al sole, senza un minimo di senso di reazione, senza nerbo e mordente , che subisce gli eventi senza aggredirli.
Un mister che già a guardarlo in faccia appare disorientato, quasi rassegnato e che trasmette questa sensazione a giocatori che vagano sul campo senza arte ne parte, senza un minimo di senso compiuto.
Talvolta qualcuno prova una giocata ma sembra farlo a titolo individuale, giusto per vedere l’effetto che fa, senza una coralità di azione. Dopo la sconfitta con il Liverpool, l’ambiente Milan pare guardare terrorizzato l’avvicinarsi del derby, che potrebbe tra l’altro rappresentare il capolinea della avventura del tecnico portoghese in rossonero.
E in un momento decisivo come questo avere un dirigente plenipotenziario che anziché rasserenare e cercare di infondere tranquillità gioca a fare lo sbruffone, mette pressione e tensione, non aiuta cert, anzi.
Perciò a Ibra converrebbe fare un bagno di umiltà: chiamare a Monza Galliani e chiedergli udienza per avere un consiglio su come comportarsi in queste situazioni. Anche per capire, da chi se ne intende, che passare da protagonista assoluto sul campo a protagonista assoluto dietro una scrivania c’è una differenza abissale e non basta l’ego smisurato a compensarla.