“I tifosi sperano in una Milan stellare al decollo, ma l’attualità parla ancora dei problemi” scrive questa mattina la Gazzetta dello Sport in edicola. Il successo nel Trofeo Silvio Berlusconi è arrivato soltanto ai rigori, ieri a Milanello il ko contro la formazione di Serie C del Trento per 1-0. D’accordo, non era il Milan dei titolari – a parte Chukwueze proposto dal primo minuto nel tridente offensivo – e il cantiere di Pioli è apertissimo, ma ai nastri di partenza della nuova stagione mancano appena poche curve e di lavoro in sospeso dalle parti di Carnago ce n’è ancora parecchio.
Il rendimento in campo nel nuovo Milan è lì a confermarlo: la strada è lunga. Il primo problema è che il nuovo Milan continua a subire gol: quest’estate tutte, escluso solo il Lumezzane all’esordio a Milanello, hanno segnato almeno un gol ai rossoneri. Gli errori di Filayo Tomori – ormai una costanza – vanno risolti con urgenza, i nuovi meccanismi del 4-3-3 che portano il centrale di centrocampo a scalare quando c’è da difendere decisamente oliati meglio. Sulla to-do-list del mese di agosto c’è poi capitan Calabria da rimettere in piedi e la condizione fisica di tutto il reparto da perfezionare.
Il secondo grosso problema sono i gol. Il Milan che fatica a segnare è parente stretto del Milan spesso con le polveri bagnate della scorsa stagione. Durante la preseason i rossoneri hanno messo a segno una sola rete su azione, con Luka Romero contro il Real Madrid a Los Angeles. Contro la Juve sono arrivate due reti da calcio piazzato, contro il Barcellona nulla, con il Monza martedì sera un gol su calcio di rigore di Christian Pulisic. Durante la preparazione “Giroud ha fatto più l’uomo assist che il terminale offensivo” scrive la rosea. Pioli, insomma, deve ancora lavorare parecchio. Capire, soprattutto, la posizione ideale di Noah Okafor – ieri out contro il Trento per una normale gestione del lavoro – e cosa fare con Lorenzo Colombo, in bilico tra la permanenza a Milanello e una nuova cessione in prestito.
Sul taccuino del tecnico è appuntato anche un altro traguardo: l’inserimento nel l’undici di base di Yunus Musah. L’americano arrivato dal Valencia può dare più equilibrio alla squadra, così come Samuel Chukwueze quando salirà di giri un apporto fondamentale all’attacco. Non tutto è in dubbio, anzi, c’è anche qualcosa di positivo e molto promettente: Leao ad esempio, il portoghese non ha ancora inciso durante l’estate ma sta mostrando una condizione atletica già da campionato, così come Reijnders e Loftus-Cheek stanno già strappando apprezzamenti di ogni tipo.