Da buon giocatore di poker, Stefano Pioli mescola le carte e alla vigilia di Udinese-Milan nascono i suoi assi nella manica. «Siamo in testa e vogliamo rimanerci». Stefano Pioli fissa l’obiettivo alla vigilia della trasferta di Udine. Il Milan scende in campo domani alla Dacia Arena alle ore 12.30: «È la sfida più importante, la più difficile. I miei giocatori sono convinti di essere forti, è un bene che pensino in questi termini. Ora avremo un’altra occasione per dimostrarlo, perché le parole vanno bene solo se dimostrate dai fatti».
Continuità è la parola d’ordine a Milanello: «Dobbiamo avere entusiasmo, il nostro obiettivo è vincere e divertirci, fare un calcio che ci piace. I giocatori devono sempre pensare positivo. Pensare alla possibilità che la nostra corsa si fermi non ci appartiene, se e quando succederà faremo le nostre valutazioni e lo affronteremo».
Le parole del tecnico nella conferenza stampa di presentazione di Udinese-Milan
Verso Udinese-Milan, Stefano Pioli mescola le carte
Pioli si è poi soffermato sull’analisi dei singoli, a cominciare da Leao: «La cosa che ci interessa di più è di vedere una crescita continua, e Rafa sta crescendo. Non si deve accontentare perché può dare di più, ma parliamo di un percorso che è all’inizio. È giusto aspettarsi passi in avanti ma è anche giusto avere pazienza, lui ce la sta mettendo tutta».
Ventitré i convocati di Pioli per il match di domani, dall’elenco out Matteo Gabbia – appena rientrato dall’isolamento per Covid – e Samu Castillejo: «Stamattina ha avuto un affaticamento muscolare, meglio non rischiare visto i tanti impegni». Ci sarà invece Ante Rebic, che ha superato il problema al gomito sinistro: «Ha fatto bene gli ultimi due allenamenti, è disponibile. Partirà dalla panchina, potrà fare uno spezzone di partita».
Parole al miele poi per Ismael Bennacer, migliore dei suoi contro lo Sparta giovedì sera a San Siro: «Il nostro sistema di gioco lo ha avvantaggiato tanto, che è cresciuto nella continuità delle letture del gioco e ha grandi margini di miglioramento. La concorrenza? Deve essere così, alzare la competitività in squadra non ti permette di rilassarti e per noi sarà utilissimo perché giocheremo spessissimo».