L’avventura di Stefano Pioli al Milan può durare quanto quelle di Arrigo Sacchi e Carlo Ancelotti, due autentiche leggende nei corridoi di Milanello. Lo ha detto Ariedo Braida, storico direttore sportivo dei rossoneri. «Io sono dell’avviso che la continuità sia importante per ottenere risultati e quindi credo che sia stato giusto confermare Pioli, perché cambiare sempre l’allenatore è negativo».
Intercettato dalla redazione di Numero Diez, Braida ha quindi aggiunto: «I risultati sono certamente importanti, perché un allenatore viene misurato su questo fattore. A volte, però, nel calcio si innescano delle empatie che creano delle magie tra giocatori e allenatore…». Creano e ricreano: «Io posso portare la diretta esperienza avuta con Sacchi e Ancelotti. Il primo si è seduto sulla panchina del Milan per cinque anni, il secondo è stato l’allenatore del Milan per quasi otto anni. Entrambi hanno vinto tutto…»
Insomma, Stefano Pioli può seguire. le stesse orme di due dei suoi predecessori, ma dovrà vincere, di certo non basterà lo scudetto sollevato al cielo nel 2022. Nella corsa a Sacchi e Ancelotti però il tecnico di Parma si è già tolto una prima importante soddisfazione:. dati alla mano, fino alla crisi affrontata dal Milan a novembre, Pioli è stato l’allenatore della storia rossonera con la media punti a partita più alta. Oggi, a pochi giorni da Atalanta-Milan, la media assoluta del tecnico. da quando siede sulla panchina del Diavolo è di 2,02 punti conquistati a partita, dato superiore alla media registrata negli anni al Milan sia da Arrigo Sacchi (1,95) che da Carlo Ancelotti (1,94).