Sky Sport ha intervistato l’ex allenatore del Milan, due volte campione d’Europa. Ecco le sue dichiarazioni.
Sacchi Arrigo: situazione Coronavirus
«Se la curva dei contagi non sale, si deve ripartire. Sono molto ottimista, spero che a Settembre si possa tornare allo stadio. Ma dobbiamo mantenere l’impegno di, qualora qualcosa dovesse andare storto, essere pronti a riconsiderare il calcio la cosa più importanti delle cose meno importanti».
Sacchi Arrigo: corsa scudetto
«Se il campionato dovesse fermarsi, non bisogna assegnare lo scudetto. Alla Lazio non manca l’entusiasmo e la perseveranza che sono cose importanti, ma la differenza può farla ciò che è la Juve, un club che più passa il tempo più si fortifica. Hanno solo un difetto: Essersi accontentati di una storia nazionale».
Sacchi Arrigo: Maldini e Ancelotti
«Mi dispiace per l’addio di Boban, è una grande persona che stimo molto. Per quanto riguarda Maldini vorrei citare Shakespeare, quando diceva che se perdi la dignità sarai un miserabile per tutta la vita. Spero che Paolo possa restare. Quando visitarono Ancelotti, mi dissero che aveva solo il 20% di funzionalità del ginocchio. Chiesi lo stesso a Berlusconi di comprarmelo, gli dissi che avremmo vinto il campionato. Lui è stato zitto una manciata di secondi, poi lo comprò. Entrò subito nel nostro sistema di gioco, tant’è che una volta Maradona mi chiese: “Ma corre forte anche Ancelotti?”, io risposi:”No, pensa veloce”».
Ralf Rangnick
«Ralf Rangnick è un ottimo allenatore, ma la Società lo deve seguire, soprattutto nei momenti complicati. Il giocatore in sé non è importante, è la squadra che ti porta a tirare fuori il meglio da te stesso. Io ho vinto le Coppe dei Campioni perché, in un ambiente molto esigente, la società mi ha sempre sostenuto e fatto sentire parte integrante del progetto».