Paolo Scaroni, presidente del Milan, è intervenuto a Sky Sport spiegando quali siano le intenzioni societarie in merito al nuovo stadio, ribadendo la volontà di costruire un impianto avveniristico: «Vogliamo costruire lo stadio più bello del mondo». Il numero uno rossonero è stato chiaro anche in merito ai tempi entro i quali realizzare il progetto: «Nei nostri piani la prima partita sarà all’inizio della stagione 2028/2029, direi quindi tra luglio e agosto del 2028». La dirigenza rossonera dimostra, ancora una volta, di guardare al futuro con la profonda determinazione di essere tra le regine del calcio europeo.
Il tema stadio è un punto fermo dell’attuale società rossonera, un progetto sul quale Scaroni lavora da tempo incontrando notevoli difficoltà sulla sua realizzazione: «Sto lavorando da anni su questo tema. Fin dal primo giorno, parlando con il sindaco Sala, ho cercato di convincerlo nello scegliere San Siro. La questione si è trascinata per anni, poi è arrivato il colpo di grazia con l’indicazione della Sovrintendenza sul secondo anello di San Siro.
Il presidente del Milan Scaroni si dice certo che la prima partita nel nuovo stadio si giocherà verso fine decennio
Nuovo stadio Milan, Paolo Scaroni dice quando si farà
Così abbiamo iniziato a valutare la possibilità di costruire un nuovo stadio da soli». Da queste difficoltà burocratiche nasce l’idea che ha portato il Milan a guardare in direzione San Donato, dove poter ergere la propria casa, cercando così di snellire l’iter che stava incontrando non poche interruzioni: «Abbiamo perso tempo, ma a volte gli ostacoli si trasformano in opportunità. Per me San Donato lo è, e deve diventare iconico come San Siro».
Più nel dettaglio dell’impianto Scaroni spiega come sarà la nuova casa rossonera: «Sarà un impianto da 70 mila spettatori e sarà ecofriendly. Sarà un investimento miliardario, ci sarà una parte di capitali propri, circa un terzo del valore della costruzione, e due terzi di denaro preso a prestito». L’idea del Milan è quella di non costruire un semplice stadio ma una struttura capace di avere vita anche al di fuori degli appuntamenti sportivi: «Sarà un luogo che vivrà tutto l’anno. Ci saranno partite e concerti, sarà un’area viva. Faremo inoltre un’attività commerciale, ci saranno ristoranti e attività di entertainment».




