Visione di gioco, piede delicato, lancio lungo, gioco nello stretto, tanti contrasti vinti e, soprattutto, un gran cuore rossonero: lui è il giocatore del Milan Yacine Adli. Allo stesso tempo, però: poca gamba (e poca agilità), tiro in porta ancora da valutare meglio (facciamo finta di non aver visto l’ultimo contro il Borussia), in fase di non possesso alcune lacune tattiche, e tempi di uscita in pressing da rivedere, e perde lucidità mentale quando inizia ad accusare stanchezza fisica (verso l’ora di gioco).
Differentemente rispetto a quanto succedeva di solito a Bordeaux, in questa stagione, Adli è stato sempre schierato come mediano di un centrocampo a tre (con due mezzali) o mediano con Reijnders (a cui Pioli non riesce proprio a rinunciare). Nello scacchiere di Pioli, tuttavia, ricoprire quel ruolo vuol dire essere provvisti di grande intelligenza tattica e, soprattutto, grande gamba per le fasi di transizione.
Lo strano mistero del signor Adli al Milan
Milan, Yacine Adli è l’uomo del mistero per Pioli
Questo il quadro di Yacine Adli, da noi tutti rossoneri molto amato per il suo attaccamento al Milan, ma che ancora non è riuscito a convincere del tutto Pioli. Allo stesso tempo, però, la maggior parte (se non tutti) i tifosi rossoneri vorrebbero vederlo di più in campo in modo da poter valutare con i propri occhi le sue qualità in modo più approfondito. Se nel ruolo di mediano non convince per un discorso tattico e di tenuta fisica, quale sarà il motivo per cui Pioli non ha provato ancora a ritagliargli un ruolo più offensivo? Ad esempio, un ruolo di fantasista per dare più imprevedibilità offensiva al Milan?




