Per chi nutriva dubbi circa la bontà del progetto Redbird e le intenzioni di Gerry Cardinale, a capo del fondo americano proprietario del Milan ecco la conferma: il numero uno rossonero è più che mai in prima linea nella guida del club e l’interesse per tutto ciò che ne fa parte è ai massimi livelli. Cardinale ha fatto debutto sul pianeta Milan un anno fa, solo all’inizio della nuova stagione però – che possiamo considerare il vero anno zero della sua gestione – la presenza dell’imprenditore americano si è fatta sentire.
E vedere. Cardinale era presente in tribuna al Dall’Ara di Bologna alla prima giornata di campionato, così come a San Siro contro il Torino e all’Olimpico di Roma nel match contro i giallorossi di Mourinho prima della sosta. Sarà a San Siro anche in occasione del derby Inter-Milan di sabato 16 settembre, poi tre giorni più tardi – impegni di lavoro permettendo – assisterà all’esordio europeo in Champions del suo nuovo gioiello a stelle e strisce, Milan-Newcastle.
Gerry Cardinale ha un piano per trascinare il Milan alle stelle
Milan, ecco il progetto di Gerry Cardinale per tornare grandi
Gerry Cardinale vuole alzare trofeo, lo ha detto a chiare lettere fin dal suo approdo ai piani alti del Portello. Lo ha confermato il giorno del raduno promettendo a Pioli e ai tifosi di lavorare “instancabilmente per assicurarmi che siate attrezzati per il successo”. “Deve essere molto chiaro che Redbird è qui per vincere” ha ribadito nel pre partita di Bologna-Milan, prima di Serie A lo scorso 21 agosto. “Accompagneremo e sosterremo il nostro team in ogni momento di questo nuovo viaggio con forte impegno e con una passione pari a quella che loro metteranno in campo”
Fin qui Cardinale ha mantenuto ogni promessa fatta al popolo milanista: la rivoluzione estiva all’alba di giugno aveva fatto discutere – forse più per i modi che per la sostanza – ma il risultato due mesi più tardi ha spento ogni malumore della piazza. Sul mercato RedBird ha investito – ricorda questa mattina la Gazzetta dello Sport “oltre 130 milioni (bonus inclusi) per 10 giocatori”. Calciatori giovani e ingaggi controllati: il Milan si è preso i suoi rischi ma ha operato con logica e intelligenza. Così sarà anche in futuro. Il piano è chiaro: un passo alla volta innalzare il livello di competitività della squadra per tornare il più rapidamente possibile sull’Olimpo dei migliori.