Un’analisi oggettiva tiene conto di tutto e non solo di ciò che fa comodo. Attaccare Pioli, criticarlo aspramente dopo le cocenti delusioni in campionato è giochino anche accettabile, purché però tra le riflessioni spicchi un po’ di tutto, con razionalità e coerenza: non tutto in questi giorni è stato scritto. Ad esempio: se a Lecce fosse stato concesso al Milan il rigore per intervento irregolare di Dorgu su Theo Hernandez, con il risultato fermo sullo 0-2, oggi saremmo qui a parlare di altro, di certo non degli insulti volgari piovuti sulla squadra dal settore ospiti nel post partita, sicuramente del rilancio dei rossoneri dopo l’ottima prova in Champions contro il PSG, una serata storica passata invece (purtroppo) nel dimenticatoio. Non si tratta di individuare alibi, di nascondere sotto il tappeto le lacune della rosa o certe scelte poco efficaci dell’allenatore: sollevare il problema del penalty non concesso al Milan in Salento, così come quello legato al rigore concesso invece troppo facilmente all’Udinese nel turno di campionato precedente, è operazione secondo noi di assoluto buonsenso. All’Inter, oggi prima in classifica in campionato, nel weekend è stato regalato un giro dal dischetto: non si è urlato allo scandalo solo perché il gol, arrivato dopo l’assegnazione, ha messo il punto esclamativo su una vittoria già indirizzata dei nerazzurri, ma comunque non sarebbe dovuto passare in sordina. Al Meazza, domenica sera, Marcus Thuram ha incocciato nella gamba di Ilario Monterisi e il direttore di gara Dionisi ha decretato il calcio di rigore (scelta poi confermata dal VAR). È però Thuram che cerca la gamba dell’avversario e non viceversa. Le immagini sono chiarissime: insomma, un rigorino.
Rigore netto.
Ha CERCATO il piede, e lo ha trovato.
NETTO. Quota 8, un'altra vittima. #Inter pic.twitter.com/dDFDwle4y1— Dr. Tuitter (@DrTuitter) November 12, 2023
Sono già otto i penalty assegnati in stagione all’Inter. Otto rigori in dodici turni di campionato: una media impressionante. Una settimana fa sullo stesso campo era stato concesso un calcio di rigore all’Udinese, avversaria del Milan, per un contatto tra Adli ed Ebosele “troppo sotto la soglia per far scattare un rigore” (così ha scritto la Gazzetta dello Sport). Dalla Sala VAR Abbattista ha convalidato la decisione dell’arbitro Sacchi, lo stesso Abbattista che pochi giorni prima aveva cancellato un penalty al Torino in Coppa Italia per un calcione preso dall’attaccante senegalese Seck. A Lecce, sabato pomeriggio, un’altra disattenzione… ai danni del Milan.
Nella ripresa del Via del Mare, Patrick Dorgu contrasta Theo Hernandez dopo l’inserimento in area dalla sinistra del terzino francese, entra in scivolata e non prende mai il pallone, non lo tocca mai, se non con il braccio sinistro (molto alto) dopo una deviazione col ginocchio. È calcio di rigore, ma né l’arbitro, né gli assistenti al VAR segnalano anomalie. L’episodio svicola via (così come il tocco con le mani di Pongracic su Giroud, poi espulso per proteste) inghiottito dagli attacchi a Pioli, Krunic, Musah…
Masterclass di Abisso comunque:
✋Braccio di Dorgu bello largo nel contrasto con Theo
✋🟨🟥 Pongracic che di bagher la leva a Giroud al limite dell'area davanti ai suoi occhi: circolare, anzi, giallo+rosso per proteste a Giroud (e 3/4 gg di squalifica)
Applausi#LecceMilan pic.twitter.com/JhxUBnM0Dc
— Clyde (@diavolorn1899) November 12, 2023