In occasione dell’importante partita del girone più forte della Champions League tra Borussia Dortmund e Milan, parliamo di un giocatore che accomuna più di tutti la recente storia di entrambe le formazioni: Pierre-Emerick Aubameyang. Nato in Francia, ma di origine gabonese, Pierre-Emerick Aubameyang nel 2007 entra a far parte della Primavera del Milan. La squadra rossonera è già nel Dna della famiglia, visto che il padre Pierre François lavora a Milano come osservatore. Inoltre i due fratelli maggiori di Pierre-Emerick, Catilina e Willy, compiono il suo stesso percorso con qualche anno di anticipo: entrambi vengono ingaggiati dalle giovanili del Milan e arrivano, da aggregati, fino alla prima squadra, dove però non lasciano grandi ricordi. Solo Catilina riesce a esordire con i senior in una partita ufficiale. Al contrario dei fratelli, per Pierre-Emerick l’avventura al Milan inizia in maniera davvero promettente.
A soli sei mesi dal suo approdo in Italia vince il trofeo di miglior marcatore della neonata Champions Youth Cup (la Champions League giovanile) segnando 7 reti in 6 partite sotto la guida dell’allenatore Filippo Galli, leggenda rossonera. Il Milan non lo considera però ancora pronto per entrare stabilmente nel giro della prima squadra e lo manda in prestito per 3 anni consecutivi: prima al Dijon, poi al Lille, al Monaco per sei mesi, e infine al Saint-Etienne inserendo l’opzione del diritto di riscatto a favore dei francesi. Dopo un anno il Saint-Etienne riscatta il giocatore pagando un misero milione ai rossoneri, colpevoli di non avergli mai dato spazio.
Aubameyang, stella nel Borussia, uno dei più grossi rimpianti degli ultimi Milan
Pierre-Emerick Aubameyang: la stella contesa fra Borussia e Milan
Da quel momento la carriera del più giovane degli Aubameyang esplode: gioca due buone stagioni in Francia e nell’estate del 2013 il Borussia Dortmund sborsa 15 milioni di euro per aggiudicarsi le sue prestazioni. Anche in Germania Aubameyang non delude le aspettative, anzi le supera di gran lunga con 98 gol in 144 presenze spalmate in cinque stagioni. Nel 2018 passa invece all’Arsenal per 64 milioni circa, cifra record per il club inglese. Anche con i Gunners Aubameyang diventa il trascinatore e volto della squadra e si afferma come uno dei migliori attaccanti al mondo. Dal 2022 colleziona invece brevi apparizioni al Barcellona e al Chelsea prima di tornare in Francia e firmare per l’Olympique Marsiglia.
In questi anni la carriera dell’attaccante del Gabon è stata spesso vicina a riallacciarsi con il Milan, ma per un motivo o per l’altro non si è mai riusciti a chiudere per un suo grande ritorno. In particolare nel 2017 le parti furono vicinissime, complice anche la difficile situazione tra l’attaccante e il Borussia Dortmund. Lo stesso Aubameyang in una diretta social si lasciò sfuggire «Io vorrei tornare ma loro dormono» in risposta ad un tifoso che lo pregava di trasferirsi a Milano. Fatto sta che probabilmente l’addio di Aubameyang rimarrà uno dei più grandi rimpianti della storia rossonera, come confermato anche dall’ex direttore sportivo Massimiliano Mirabelli. Infatti gli anni migliori della punta coincidono proprio con quelli peggiori del Milan degli ultimi decenni.