In questa sessione di calciomercato il Milan avrebbe individuato il nuovo Franck Kessie, ecco il nome sul taccuino dei dirigenti…
Ormai da quasi due anni, i rinnovi a Casa Milan sono sempre più complicati del previsto. Franck Kessié, quest’estate aveva praticamente promesso a società e tifosi la firma sul prolungamento del contratto, «Mi faccio eleggere come presidente a vita» disse durante le olimpiadi di Tokyo. Promessa momentaneamente non mantenuta, anzi lontanissima. Per questo Maldini e Massara sono sempre alla ricerca di un sostituto, il nome più caldo è quello del portoghese militante nel Lille campione di Francia. È già tempo di nuove elezioni presidenziali?
«È adatto al gioco di Pioli», parola di Demetrio Albertini
«Renato Sanches? È giovane ma ha già molta esperienza tra club e nazionale, un regista atipico, moderno, tecnicamente molto dotato. Anche lui adatto al modello Pioli», ha detto poche ore fa Demetrio Albertini in un’intervista. Si, sembra essere proprio Renato Sanches il candidato numero uno a sostituire Kessié. Cinque anni fa Renato Sanches era già considerato uno dei talenti più entusiasmanti in Europa.
Il Bayern Monaco lo aveva pagato 35 milioni di euro e le aspettative erano così alte che erano previsti alcuni bonus se avesse raggiunto il podio del Pallone d’Oro o fosse rientrato nella squadra dell’anno stilata dalla FIFA. Allora non sembrava poi così assurdo. Sanches aveva vinto da protagonista gli Europei, era stato premiato come miglior giovane del torneo e aveva anche conquistato il premio Golden Boy, il Pallone d’Oro per gli Under-21. Insomma, sembrava troppo forte per non avere un futuro all’altezza di quelle aspettative.
Il club ha individuato il profilo ideale per il dopo Kessié, in partenza a fine stagione. Ha già fatto “ammattire” San Siro…

Calciomercato Milan, ecco il nuovo Kessie: il nome
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E invece a 23 anni si ritrova già a dover ricostruire la carriera in un contesto meno blasonato rispetto alle sue qualità, al Lille, dopo aver giocato pochissimo con il Bayern Monaco e aver passato una stagione disastrosa in prestito allo Swansea. A rendere le cose ancora più difficili, Sanches era arrivato al Bayern in un momento di transizione, all’inizio della gestione di Ancelotti dopo la fine del triennio con Guardiola. Con Ancelotti, il Bayern aveva iniziato a giocare un calcio più conservativo, che si rifletteva anche nella scelta dei giocatori. A centrocampo il tecnico emiliano preferiva giocatori più esperti e affidabili, come Vidal, Xabi Alonso e Thiago Alcántara.
Sanches non riusciva ad ambientarsi, faticava a imparare il tedesco e la stagione successiva, dopo aver perso il posto anche nella nazionale portoghese, veniva ceduto in prestito allo Swansea, nel tentativo di fargli ritrovare fiducia e continuità nelle prestazioni. Una scelta strana in ogni caso, favorita dal fatto che ad allenare lo Swansea fosse Paul Clement, ex assistente di Ancelotti, che in teoria avrebbe dovuto avere un occhio di riguardo per Sanches. «Ho lavorato duro per averlo qui e significa che può venire con fiducia. Sta arrivando in club che lo ha voluto fortemente e da un allenatore che lo ha voluto fortemente», aveva detto Clement dopo l’accordo con il Bayern. E invece la stagione allo Swansea era andata anche peggio rispetto a quella precedente in Germania.
Il momento simbolo, una delle giocate più ricordate di quella stagione, è un passaggio sbagliato difficile da spiegare, verso i cartelloni pubblicitari. In una situazione comoda con due compagni vicini, uno alla sua sinistra e uno alle spalle, e un altro, più difficile da raggiungere, più distante sulla linea laterale. A fine gennaio Sanches aveva giocato l’ultima partita con lo Swansea, poi nell’estate del 2018 era tornato al Bayern, ancora una volta all’inizio di un nuovo ciclo, quello di Niko Kovac. Una svolta che però almeno all’inizio sembrava poter aiutare Sanches.
Kovac lo aveva accolto dicendo che avrebbe provato a metterlo a suo agio: «Se ti senti bene è più facile giocare bene. Ha qualità che non si vedono tutti i giorni in Bundesliga, ed è per questo che il Bayern lo ha comprato». Per un paio di mesi, da settembre a novembre, Sanches aveva giocato con una certa continuità ed era finalmente riuscito a segnare il suo primo gol, in Champions League proprio contro il Benfica.
Lo aveva fatto mostrando il lato migliore del suo talento, portando il pallone dalla sua area alla trequarti offensiva, andando dritto come un treno e resistendo per tre volte ai tentativi degli avversari di trattenerlo, di rallentarlo. Poi aveva scaricato alla sua destra a Lewandowski. Si era inserito in area e sul cross di James Rodríguez si era trovato da solo a spingere comodamente la palla in rete. Dopo il gol i suoi vecchi tifosi lo avevano applaudito.
L’approdo al Lille
La parentesi di felicità al Bayern era però durata giusto un momento. Sanches era tornato presto ai margini della squadra, a vedere il campo solo ogni tanto e negli ultimi minuti come sostituto. E nell’estate del 2019, all’inizio della nuova stagione, aveva fatto capire di volersene andare per giocare con più continuità. Così è finito al Lille. È arrivato due anni fa da giocatore più costoso nella storia del club (si dice sia stato pagato 25 milioni di euro), un altro fatto strano. Viste le esperienze negative che si era lasciato alle spalle. In Francia vince il campionato da assoluto protagonista insieme a Mike Maignan. Si fa notare particolarmente per una partita a San Siro contro il Milan in Europa League. Quest’anno il suo rendimento è discontinuo e il club francese non sta facendo bene in Ligue 1.
Caratteristiche tecniche
È un centrocampista centrale esplosivo e completo. Gioca bene in fase di interdizione e in fase offensiva, con e senza la palla. A 24 anni è uno dei migliori nel suo ruolo. Fernando Santos lo convoca ormai costantemente anche in nazionale, dove gioca titolare. Ha accumulato un esperienza tale da poter essere considerato un giocatore da Milan.




