Nel post partita di Milan-Atalanta Ibra ha parlato anche di Charles De Ketelaere. Il campione svedese ieri al rientro dopo oltre nove mesi.
Contro l’Atalanta Zlatan Ibrahimovic è tornato in campo all’età di 41 anni e dopo 280 giorni di stop. Si era fermato sulla coda della scorsa stagione per un’intervento al ginocchio. Non ha mai veramente pensato di smettere, «tornerò e faccio saltare ancora San Siro», l’aveva promesso ed eccolo qua. Ieri al suo ingresso in campo San Siro è esploso. Anche se non segna, anche se gioca una manciata di minuti Ibra è Ibra. Smuove, scuote, emoziona.
Dentro lo spogliatoio è il boss indiscusso. Se parla Zlatan tutti tacciono. A Reggio Emilia, la sera dello scudetto, ha ribaltato qualsiasi cosa gli si paresse difronte, ma soprattutto è stato il primo a parlare alla squadra a fine partita. C’erano tutti al Mapei Stadium: c’era Gordon Singer, c’era il presidente Scaroni, c’erano Maldini, Massara e anche il futuro CEO Giorgio Furlani; in spogliatoio però ha parlato Ibra, Zeta, punto.
Milan, anche Ibra tifa De Ketelaere: «Quando ero all’Ajax…»
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Al suo ritorno a Milanello dopo qualche mese lontano dal Milan («volevo recuperare meglio e stare un po’ distante» ha spiegato ieri nel post gara) ha dato la scossa. Nel pieno del polverone di gennaio ha vestito anche i panni dello psicologo. Ha parlato al gruppo e poi ai singoli, soprattutto ai compagni di squadra più giovani. Tra questi Charles De Ketelaere: il grande investimento dell’estate rossonera deve ancora sbloccarsi.
«L’ho visto bene – ha detto Ibra ieri ai microfoni di Sky Sport –, rivedo un po’ me stesso in lui. All’Ajax questo momento mi è durato un anno. È tutto nuovo per lui, è in un paese nuovo e ci sono cose che lo influenzano in campo. Quando si sbloccherà partirà. Lui sta bene e si deve solo sbloccare. Deve fare ciò che gli chiede il mister».




