Il più positivo tra i titolari contro il Toro, Diaz è l’arma con cui Pioli spera di riaccendere il Milan già nella trasferta di Lecce.
A conti fatti, tirate le somme, è stato il migliore in campo, l’unico probabilmente a salvarsi con una sufficienza piena nella drammatica (sportivamente parlando) nottata di Coppa Italia, chiusa con l’eliminazione dal torneo all’extra-time. Parliamo di Brahim Diaz, il più brillante degli uomini di Pioli scesi in campo nella formazione titolare contro il Torino di Juric. Non ha segnato e non ha fatto segnare – vero – però si è mosso bene. L’ex Real ha giocato per la squadra, ha aggredito gli avversari e provato a inventare.
Gli è mancato il guizzo finale, la scintilla nell’ultimo metro. Emblematica l’azione al 42′: lo spagnolo fa tutto alla perfezione infilandosi in area dalla sinistra ma poi, sul più bello, sbaglia il passaggio decisivo. Diaz si fa vedere e poi scompare, ma quando tocca palla dà sempre l’impressione che possa nascere qualcosa di pericoloso. Ieri non ci è riuscito, dovrà riprovarci a Lecce sabato e mercoledì in Supercoppa contro l’Inter. Con De Ketelaere sempre più pesce fuor d’acqua, la rinascita del Milan passa soprattutto dalle sue iniziative sulla trequarti.
Milan, Diaz c’è ma non si accende: da lui deve partire la rinascita
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Il rapporto tra Brahim e il Milan non è cambiato. Voci lo vorrebbero rientrante a Madrid in estate, ma la verità è un’altra. I rossoneri sono contenti della sua stagione e vorrebbero confermarlo e lui non vuole muoversi da Milano: gli interessi collimano ma la palla ora palla al Real Madrid. Maldini e Massara sperano in uno sconto sulla cifra prevista per il riscatto, 22 milioni di euro. Se ne parlerà a breve, anche perché l’accordo tra i club è in scadenza il prossimo giugno.