Scaroni e il ricordo di Silvio Berlusconi alla Gazzetta: «Vorrei il suo inesauribile entusiasmo. Motivava come nessuno. E quelle telefonate…»
«L’ho visto per l’ultima volta in una colazione ad Arcore il 26 maggio ed è riuscito a lasciarmi a bocca aperta per l’ennesima volta». Il presidente del Milan Paolo Scaroni ricorda Silvio Berlusconi, scomparso ieri all’età di 86 anni: «Era appena tornato a casa dopo il lungo ricovero al San Raffaele – racconta Scaroni sulle colonne de La Gazzetta dello Sport – ma si era già rimesso al lavoro, programmando il futuro su tutti i fronti. Da grande visionario qual era, guardava solo avanti senza mai voltarsi indietro».
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Il rapporto tra i due nacque ventidue anni fa, nel 2001 a Londra: «L’ho conosciuto all’Ambasciata italiana, lui era stato appena nominato primo ministro per la seconda volta e io ai tempi lavoravo nel Regno Unito. Da allora la mia vita si è intrecciata moltissimo alla sua: fu Berlusconi a chiedermi di rientrare in Italia per diventare amministratore delegato di Enel e successivamente di Eni».
Berlusconi e il suo Milan, Scaroni: «In tv non si è mai perso una partita»
Dalla politica, allo sport, nell’estate del 2018 ecco il Milan, la cessione dal cinese Li Yonghong al Fondo Elliott: «Da quel momento – ricorda Scaroni – i contatti tra noi si sono intensificati ulteriormente. Anche perché il suo amore per i colori rossoneri non si è mai spento. Lo ricordo a San Siro, guardavamo le partite insieme, uno accanto all’altro in tribuna. Quando ha acquistato il Monza, poi, si è dedicato con grande passione alla sua nuova creatura, senza tuttavia allontanarsi mai dal Milan: non si perdeva una partita in tv. È sempre rimasto vicino al nostro club». Dopo lo scudetto un anno fa arrivò anche un regalo speciale: una bottiglia gigante di Champagne, «sull’etichetta c’è scritto “Congratulazioni, presidente Paolo Scaroni”».
Scaroni e quel retroscena dopo la nomina: «Paolo, il mio Milan deve continuare a giocare così!»
«Cosa mi disse quando diventai presidente? Da grande appassionato ed esperto di calcio, nei primi tempi mi sommergeva di consigli tecnici: “Paolo, il mio Milan ha sempre giocato all’attacco, con Sacchi abbiamo rivoluzionato il calcio e abbiamo vinto tutto in Europa e nel Mondo dando spettacolo. La squadra deve continuare a giocare così anche nei prossimi anni”. Io gli rispondevo: “Silvio, sai che non mi occupo di questi aspetti, devi parlare con l’allenatore…”. E lui lo faceva: conosceva tutti benissimo, li chiamava al telefono e chiacchierava con loro di tattica e sistemi di gioco». Berlusconi stimava tantissimo anche Stefano Pioli: «Apprezzava le qualità da allenatore ma anche la serietà, la professionalità e lo stile, perfetto per il Milan».
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Milan, il presidente Scaroni ricorda l’amico Silvio: «Mi ispirerà»
L’eredità di Silvio
A luglio Paolo Scaroni festeggerà cinque anni di presidenza del Club rossonero: «Mi piacerebbe avere l’inesauribile entusiasmo di Berlusconi e quella incredibile capacità di galvanizzare tutti, dai giocatori e i tecnici fino ai magazzinieri. Berlusconi è stato prima di tutto un grandissimo motivatore: riusciva a cogliere l’animo e le aspirazioni delle persone e sapeva sempre come accendere la scintilla. In fondo parte tutto da questo, e la sua storia lo dimostra: dal calcio alla politica, alla base dei suoi successi ci sono sempre stati il coinvolgimento e la passione che riusciva a trasmettere agli altri».
Berlusconi, una figura buona e generosa
«È stato un uomo che ha riscosso successo in tutti i settori – aggiunge Paolo Scaroni –. Nel mondo degli affari, perché è stato un visionario capace di rivoluzionare la televisione italiana e portarla in territori che ai tempi nessuno avrebbe potuto immaginare. Nello sport, perché il suo è stato il Milan più vincente di sempre. E in politica: piaccia o non piaccia, per oltre vent’anni Silvio Berlusconi ha giocato un ruolo chiave nella storia del nostro Paese. Era una persona buona e generosa, straordinariamente disponibile. È stato speciale, uomini così non ne nascono spesso, né in Italia né altrove».
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