E’ tempo di bilanci, ed è ancora tempo di derby meneghino anche sui conti. In campionato le due compagini si dividono equamente il primato a quota 18 punti ma, dal punto di vista di salute societaria e finanziaria, la situazione è molto diversa. Pochi punti comuni tra le due società. Sommariamente potremmo riassumere il tutto dicendo che se il Milan è in recupero, anzi in attivo, l’Inter ha il solo merito di ridimensionare il passivo. La sola idea di ridimensionare l’esposizione debitoria è simile ma, concretamente nei fatti, la società di Cardinale è avanti rispetto a quella di Zhang sotto ogni punto di vista. Il Milan poggia la propria società su basi forti, salde ed ora anche attive come abbiamo evidenziato già giorni fa. L’Inter arranca, zoppica e traballa in ogni dove. Anche sulla questione stadio il vantaggio rossonero sul nuovo impianto è evidente.
Nel dettaglio Il Milan chiude il bilancio in attivo di 6 milioni, risultato che in casa rossonera non si verifica da 17 anni. L’Inter registra invece una perdita di 85 milioni. Una forbice di 91 milioni tra le due milanese, divario importante soprattutto pensando ai sacrifici che la società nerazzurra ha prodotto per migliorare il precedente passivo che ammontava a 140 milioni. Il dato è decisamente appesantito dal fatto che la società di Zhang ha un monte indebitamento enorme, la cifra è imponente e vicina agli 850 milioni con posizione finanziaria netta negativa per circa 250/300 milioni. Questo dato comporta un altissimo tasso di interessi per ciò che concerne il rientro del debito. Ogni anno difatti l’Inter è costretta a pagare oltre 40 milioni in tal senso. Ciò si può riassumere dicendo che, in ogni esercizio, il management nerazzurro parte almeno da -40 milioni a livello di conto economico. Per posizione finanziaria netta si intende il totale delle passività finanziarie sottratto dal totale delle attività finanziarie. Nel dettaglio si evidenzia che l’Inter abbia una posizione finanziaria netta aggregata in perdita intorno ai 580 milioni. Questo dato è costituito dai circa 250 milioni relativi al PFN ( posizione finanziaria netta ) di Fc Internazionale e dai circa 330 milioni legati al prestito di Oaktree a Suning che prevede ovviamente tassi di interesse PIK ( particolare tipo di obbligazione che, ad ogni data di pagamento della cedola, la cedola maturata viene capitalizzata e pagata in tutto o in parte sotto forma di di obbligazioni aggiuntive oppure aggiunta all’importo del capitale ) molto elevati e precisamente al 12%. Si evidenzia chiaramente che l’Inter abbia come natura del debito la gestione ordinaria della società evidenziata dalla necessità di cassa che il club ha avuto negli ultimi anni. L’enorme debito che affligge le casse dell’Inter è così strutturato in negativo che nemmeno un’operazione di natura straordinaria potrebbe risolvere la situazione. In tal senso le indiscrezioni relative all’interesse di gruppi di investimento all’acquisizione dell’Inter come Investcorp non sarebbe risolutiva. Pur qualora l’offerta fosse pari a 1,3 miliardi, Zhang a fronte del debito sopra evidenziato ed analizzato, chiuderebbe ugualmente in perdita il proprio investimento di sicuri 100 milioni. L’unica speranza e salvagente cui può attaccarsi Zhang passa dai risultati sportivi. Vincere, in Italia e in Europa, sarebbe un modo per alzare quelli che sono gli introiti, ponendosi sotto le luce internazionali, raggranellando risorse per scongiurare ulteriori significative perdite.
Tutto molto diverso in casa Milan. RedBird ha già acquistato la società che possiede i terreni di San Donato Milanese. Ha inoltre presentato una prima variante urbanistica per l’impianto ed è molto più avanti rispetto ai cugini interisti che sono ancora fermi alle valutazioni sull’ipotesi Rozzano. La posizione finanziaria netta del Milan è in surplus di 50 milioni in virtù del fatto che la liquidità superi i debiti. L’unico indebitamento sulla sponda rossonera è quello di Cardinale che deve rientrare del debito che ha contratto per acquistare il Milan, prassi che rientra tra le normalità delle operazioni di acquisizioni di società. Il debito che prevede un interesse annuo del 6%, che nulla c’entra con il bisogno di finanziare direttamente la società calcistica. Inoltre RedBird e Cardinale sono appena subentrati e la loro gestione è appena sbocciata. Nonostante ciò i risultati sono evidenti e già segnano il più rispetto a gravi e pesanti meno segnati dai cugini. Zhang, in confronto, vanta sette anni di presidenza. Un tempo che avrebbe dovuto consegnare risultati di ben altra fattezza.
Se è vero che il derby a Milano duri tutto l’anno, potremmo dire che in questo caso duri un intero anno di bilancio e, ad avere la meglio, sia nettamente il Milan di RedBird e Cardinale. La proprietà sta dimostrando una visione di futuro sostenuta dalla capacità di far quadrare i conti straordinari. Si può vincere sia in campo che sui bilanci. L’esempio virtuoso del Milan apre la strada in Italia ad un nuovo modo di fare business e sport.