È un Milan camaleontico quello plasmato da Stefano Pioli e Krunic ha un ruolo determinante, così come Theo e Brahim Diaz. Il focus archiviata la sfida contro lo Spezia.
La chiamano duttilità, è la vera forza dell’armata di Stefano Pioli. Scudettati, i rossoneri hanno aggiunto consapevolezza dei propri mezzi dentro un motore già ben oleato, poi, allenamento dopo allenamento, è diventato un Milan sempre più plastico, flessibile. Le scelte sul mercato estive e quelle che arriveranno nel 2023 continueranno a essere orientate verso questa direzione: a Pioli servono uomini versatili, capaci di adattarsi velocemente in più zone del campo.
Contro lo Spezia, Theo Hernandez e Brahim Diaz hanno dato lezione sull’argomento. Il primo coprendo ampie aree in attacco, lo spagnolo muovendosi bene tra le linee e spaziando su tutto il fronte della trequarti. Anche Rade Krunic ha recitato una parte fondamentale nella serata: il bosniaco è il jolly del centrocampo del Milan, ieri in mediana, in passato anche più avanzato, centrale o esterno a sinistra. Dove lo metti, il buon Rade ci sta benissimo. «Se serve qualcosa di diverso il mister conta sempre su di me» ha detto.
Milan: se non volete bene a Krunic, non avete un cuore
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Come si fa a non volergli bene. A Rade perdoni tutto, anche le piccole disattenzioni. È un ragazzo d’oro, lotta per la maglia, scende in campo sempre con il desiderio di uscirne a testa alta tra gli applausi. San Siro è con lui, i tifosi lo adorano. Un passato mordi e fuggi nell’Hellas Verona (senza mai scendere in campo però con i clivensi), è sul campo del Castellani di Empoli che Krunic si è messo in bella mostra in Italia, attirando su di sé l’attenzione dei dirigenti di Casa Milan. In Toscana era sbarcato nel 2015 in arrivo dal Borac Cacak, dalla Toscana è ripartito con un carico di 119 partite e 12 gol segnati.
Al Diavolo è costato 9 milioni di euro in un pacchetto che conteneva però anche un certo Ismael Bennacer. Ora i due sono protagonisti nelle zone alte della Serie A e meritatamente campioni; pedine centrali nello scacchiere di Pioli che sogna di conquistare, casella dopo casella, la seconda stella della propria storia.