Il manto erboso di San Siro è un disastro. Parla l’agronomo responsabile del terreno: «Il freddo incide, e ovviamente le tante partite».
Già un anno fa Stefano Pioli e Simone Inzaghi si lamentarono delle condizioni disastrose dell’erba del Meazza. Dodici mesi dopo la musica non cambia: «In questo momento ci disturba, purtroppo non ci sono i tempi tecnici per sistemarlo» ha detto il tecnico dell’Inter nel post partita della sfida di campionato contro l’Udinese.
Purtroppo il problema del manto erboso di San Siro è vivo più che mai. In ampie parti del rettangolo del Meazza l’erba è sempre più rada, le zolle si sollevano e chiazze di terra aumentano sempre di più. A rimetterci, il bel gioco, il movimento della palla – che rimbalza male – e la fluidità delle azioni offensive.
Milan, il manto erboso di San Siro è di nuovo un problema
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Il fitto calendario di impegno di Milan e Inter – di scena anche in Coppa Italia e in Champions League – hanno peggiorato con una certa rapidità le condizioni del campo. A spiegarlo, Giovanni Castelli, agronomo responsabile del terreno di San Siro dal 1991: «Il freddo incide, e ovviamente le tante partite – ha detto al Corriere della Sera –. Nella seconda settimana di gennaio in sette giorni ci sono state quattro gare, due finite ai supplementari. A queste condizioni non c’è erba che tenga. Non ha il tempo di rigenerarsi».
Castelli a quindi aggiunto: «Utilizziamo tutte le diavolerie tecniche disponibili. Il terreno è riscaldato dal basso e tenuto a 16 gradi 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Poi ci sono le lampade fotosintetizzanti, carrelli che illuminano il campo a 600 kilowatt, per far crescere più velocemente l’erba. Ci sono piccole serre che mettiamo vicino alle porte e fertilizzanti per rafforzare il manto erboso. Sfrutteremo la pausa per le Nazionali per tirare il campo a lucido».