Se il Milan vuole vincere l’Europa League con la Roma non si può scherzare. E se Stefano Pioli vuole restare non può sbagliare
Quella di giovedì sarà una serata calda. Non solo per l’estate anticipata. Lo sarà perché arriva la Roma di DDR. Una squadra che vola sull’entusiasmo di un derby vinto, di un posto in Champions League che torna possibile. Una Roma che ci crede insomma.
Una Roma diversa grazie a Daniele De Rossi altro che Mourinho. Con lui seduto in panchina, sulla sua panchina c’è stata una trasformazione. Lo dicono i risultati. E quelli dicono sempre tutto. Una Roma che vuole passare proprio come il Milan di Stefano Pioli. Un allenatore che ha numeri da scudetto ma che continua a essere messo in discussione. Strano il calcio.
Forse non è più di moda, non sarà simpatico come prima. Ma vince le partite. Le vince quasi tutte. In classifica è secondo. Una medaglia d’argento che non è da buttare via. Anche perché infortuni o no, con molta onesta il Milan non ha mai avuto la squadra più forte. Nemmeno nell’anno in cui ha vinto il suo 19esimo scudo.
Questa è la realtà poi se si vuol credere alle favole, liberissimi. Liberissimi anche di sognare di poter vincere la Coppa Uefa. Trofeo mai entrato nel Museo Milan. Mai.
Senza Europa League Stefano Pioli saluta il Milan?
Milan, ora non facciamo scherzi in Europa (League). E su Pioli…
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Ma vincere l’Europa League è davvero l’unico modo per Stefano Pioli per rimanere sulla panchina del Milan? Speriamo di no. Perché sarebbe poco da americani, ma molto italian style. Uno stile senza un progetto. E quando si parla di Milan, di RedBird, di Gerry Cardinale non si può pensare che non ci sia una programmazione tecnica.
E quindi ragazzi il futuro di Pioli non sarà decisa da Xabi Alonso e nemmeno dal Liverpool di Kloop. Non può essere così. Ci sono tante cose che hanno funzionato, altre meno. Ma dare la colpa solo al tecnico sarebbe riduttivo, anche qui poco USA.
Detto questo, questo Milan deve battere la Roma. A Milano come all’Olimpico. È già successo, deve succedere ancora…