Milan, Origi e Rebic stentano a decollare. Il croato ha lasciato il segno solo fino a metà ottobre, poi si è spento. Sull’ex Liverpool invece, rossonero dall’estate, fin qui solo nuvoloni.
Divock Origi è stato il peggiore in campo a Monza nel weekend. Per l’ex Liverpool nel bottino di fine partita un’ora di gioco e un solo passaggio riuscito. La sua assenza di reazione pesa come un macigno nella scarsa vena realizzativa della squadra. Un problema che è tornato a bussare dalle parti di Milanello dopo la pausa del mese di dicembre: Origi continua a non sbloccarsi, Giroud è rientrato dal Mondiale stanco e solo nelle ultime settimane sta dando chiari segnali di ripresa.
Pioli si attende molto dal centravanti belga, così come vorrebbe che Ante Rebic torni ad essere più incisivo, un jolly dal gol e dall’assist assicurati. Il vice Giroud e il vice Leao sulla carta sono pedine molto preziose nella rincorsa del Diavolo alla qualificazione in Champions League. Devono però ingranare la marcia giusta, accendersi e dare molto di più.
Milan, Rebic ha sempre detto la sua
Due anni fa Rebic ha segnato 11 reti in campionato e collezionato 7 assist. Le medie nella stagione dello scudetto per il croato si sono drasticamente abbassate, ma il suo apporto alla fine è stato fondamentale nella conquista del diciannovesimo tricolore: 2 gol soltanto, uno contro la Juventus e uno a Salerno, entrambi però decisivi e 2 assist nella vittoria interna per 2-0 contro la Lazio.
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Da agosto Rebic ha segnato una doppietta alla prima in casa contro l’Udinese (4-2) e il gol che ha aperto a inizio ottobre il finale thriller di Empoli. Alla colonna assist, invece, ha servito il pallone del 3-1 di Leao al Castellani e quello del 2-1 di Tonali al Bentegodi di Verona. Non è vero che Ante non sia risultato importante anche quest’anno, semmai il contrario. Il problema però è che da metà ottobre ha improvvisamente spento i motori, complice anche un problema fisico che l’ha costretto a saltare tre convocazioni a inizio gennaio. In quelle prime settimane dell’anno, con Leao e Giroud rientranti dal Qatar, Pioli aveva urgente bisogno di forze fresche ed è stato costretto a giocare con mezzo reparto in riserva.
Origi e Rebic flop, Milan a picco senza scialuppe
Con Origi e Rebic in condizione, forse il Milan avrebbe affrontato la crisi di gennaio imbarcando meno acqua di quanta ne abbia contata in stiva. Divock e Ante servono ora ma soprattutto nei mesi caldi di fine stagione, quando la salita in campionato si farà ancora più dura. Se però continueranno a risultare poco efficaci, Maldini e Massara in estate cercheranno club interessati ai loro cartellini. Rafforzare il reparto offensivo e regalare almeno un attaccante di prospettiva a Stefano Pioli – o al tecnico che ne prenderà il posto in caso di esclusione dall’Europa – , è la prima grande sfida del nuovo Milan targato RedBird.




