Stefano Pioli e i tre cambi in attacco contro la Salernitana, una mossa forse un po’ troppo azzardata.
L’abilità di un allenatore sta nel preparare bene le partite ma anche nel leggere le situazioni a gara in corso con massima lucidità. Cosa che Stefano Pioli è abituato a fare, da tecnico esperto, navigato, preparato qual è. In alcuni momenti della stagione però le scelte attuate dall’allenatore emiliano non sempre sono state comprese.
Ieri, ad esempio, scoccata l’ora di gioco contro la Salernitana, con la partita sull’1-1 (gol del pareggio appena firmato da Dia) Pioli ha richiamato in panchina Olivier Giroud, Brahim Diaz e Rafa Leao, il tridente che fin lì qualcosa aveva creato – il francese segnato anche la rete del momentaneo vantaggio – per gettare nella mischia Zlatan Ibrahimovic, Charles De Ketelaere e Divock Origi. In un pugno di secondi il Milan ha azzerato in campo tutta la sua pericolosità.
Milan, Pioli e i cambi affrettati: in pochi secondi annullata la pericolosità della squadra
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In molti tra tifosi e addetti ai lavori si sono chiesti perché di tale scelta. Su Giroud, ad esempio, perché sostituirlo con mezz’ora ancora da giocare quando sarà già costretto a saltare Udinese-Milan per squalifica? Perché togliere Leao? D’accordo, anche ieri fino a quel momento non era risultato efficace, ma il portoghese è il rossonero più di tutti in grado di cambiare il match con una fiammata improvvisa. Lo stesso poi vale per Brahim, meno dinamico e appariscente della versione vista a Londra ma pur sempre elemento imprevedibile. Il triplo cambio insomma è sembrato un po’ troppo imprudente.