Serata di Gala al Sheraton Milan San Siro per il 20° Anniversario di Fondazione Milan. Le parole del presidente Paolo Scaroni, Tommaso Pobega e Junior Messias sul Red Carpet.
Si è tenuta questa sera la Charity Dinner per celebrare il 20° Anniversario di Fondazione Milan. L’evento si è tenuto presso l’Hotel Sheraton Milan San Siro e hanno partecipato la Prima Squadra, mister Pioli, alcuni membri dello staff tecnico e ovviamente la dirigenza del Club. Ospiti anche alcune vecchie glorie, da Shevchenko ad Albertini, e Adriano Galliani, che insieme a Leonardo fondò la Fondazione nel 2003.
Ecco parole del presidente Paolo Scaroni, di Tommaso Pobega – fresco di laurea in Economia Aziendale – e di Junior Messias.
Paolo Scaroni
«Fondazione Milan è una cosa bellissima, ma non l’ho inventata io piuttosto l’ho ereditata da Galliani. Dobbiamo a lui, tra le tante cose, anche questa. Subito dopo se ne è occupata Barbara Berlusconi e infine io. Abbiamo fatto tante cose in tutti questi anni, aiutato persone in varie situazioni in Italia e all’estero e la nostra intenzione è continuare a farlo».
«Parlando da tifoso, mi sembra che nell’ultimo periodo abbiamo un altro posto anche se il calcio è sempre imprevedibile. Basti pensare che la Francia nella finale del Mondiale, che era la squadra campione in carica, per settanta minuti non è esistita».
«Non ho sentito Berlusconi prima di Monza-Milan, ma ho sentito Galliani che incontro sempre alle riunioni di Lega, anzi siam sempre seduti affianco. Cerco di prender lezioni da lui: è colui che ne sa maggiormente all’interno della Lega. Quando parla infatti tutti restano zitti ad ascoltarlo, tutti sanno quanto è saggio e che conosce bene questo sport».
«L’ambiente Milan è sempre stato sereno anche nei momenti di crisi, difficilmente perdiamo la calma e la serenità. La nuova maglia che abbiamo presentato ieri, spero piaccia ai nostri tifosi che ci supportano sempre. Mi piace molto che tutte e tre le italiane in Champions abbiano vinto senza subire reti, appartengo a quella rara categoria che quando vede giocare una squadra italiana tifa sempre per lei. Non ho nessuna ripicca all’italiana».
Tommaso Pobega
«La laurea? L’emozione di esser qui questa sera non è paragonabile a quelle calcistiche che ho vissuto, esser a questo evento rende soddisfatti i miei genitori e tutta la mia famiglia. Loro ci tenevano tanto e anche io sono felice di aver concluso questo percorso».
«Gli ultimi risultati ci hanno trasmesso serenità, ci hanno permesso di continuare a fare le cose che ci riescono meglio in allenamento e a giocare in partita come sappiamo. Questi sono i risultati degli atteggiamenti, dei comportamenti, della dedizione al lavoro e dell’impegno: abbiamo iniziato tutti a lottare per subire meno gol. Dobbiamo affrontare ancora una buona parte di campionato partita dopo partita, cercando di ottenere più punti possibili. Così, arrivati alla fine della stagione, ci saremo tolti più soddisfazioni possibili».
«Io sono sempre a disposizione del mister, ogni giorno di allenamento, poi è lui che prendere le decisioni. Spero di poter esser l’esempio per qualcuno con ciò che ho fatto, soprattutto in ambito extracalcistico, perché anche gli studi con un po’ di impegno si possono continuare».
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Junior Messias
«Sappiamo tutti il momento che stavamo passando, però ora veniamo da tre vittorie importanti senza subire gol. Dobbiamo continuare a lavorare molto. Io faccio un po’ di tutto, non è cambiato molto per me con il nuovo modulo, mi sono sempre sacrificato per la squadra. Dobbiamo aspettare la fine dell’anno per poter dire che siamo usciti definitivamente della crisi».
«Il nostro obiettivo a inizio stagione era quello di vincere il campionato, ma il Napoli in Italia e in Europa sta facendo benissimo. Dobbiamo solamente fargli i complimenti e puntare a giocare la Champions League anche l’anno prossimo. Ora torneranno anche Florenzi e Mike, oltre Ibra, che sicuramente potranno darci una mano. La gente è abituata ad altri giocatori considerati da Milan, io continuo a fare il mio lavoro e ad esser a completa disposizione del mister».