Idee chiare, deadline definita: il Milan vuole realizzare il nuovo stadio di proprietà entro la fine del 2028, al massimo a inizio 2029. Modernità e multifunzionalità sono le parole chiave del progetto (per il momento non ancora nero su bianco), l’intento è moltiplicare le entrate nelle casse di via Aldo Rossi e con il tempo creare un circolo virtuoso che possa dare sempre più slancio al progetto sportivo del Club. In altri termini, assottigliare il divario oggi nettamente marcato con le grandi squadre del continente. RedBird
Un impianto in stile NBA che ospiti le partite del Milan offrendo ai tifosi i migliori comfort, ma che metta a disposizione dei cittadini anche attrazioni alternative e per tutte le età, non soltanto per le generazioni più giovani. Una struttura in grado di pulsare notte e giorno, tutta la settimana. Attività al coperto, ma anche aree all’aperto, polmoni verdi, ristoranti, store a tema, un nuovo museo dedicato alla storia del Milan su ispirazione del Museo presente al Portello, un hotel “incollato” allo stadio sul modello dei grandi impinati della Premier come quello del Tottenham (nella foto qui sotto il rendering dell’Hotspur Stadium di Londra).

RedBird – scrive questa mattina la Gazzetta dello Sport – è pronto a investire nel nuovo stadio un miliardo di euro. Il terreno su cui potrebbe nascere la nuova cittadella rossonera è già stato individuato: “San Donato è l’area. prescelta – spiega la Gazzetta – apprezzata per la posizione, decisiva anche per i risvolti commerciali; sarebbe la. porta della città, la prima grande costruzione vista da chi arriva a Milano dal Sud”.
Idee chiare, deadline definita: il Milan vuole realizzare il nuovo stadio di proprietà entro la fine del 2028, al massimo a inizio 2029. Modernità e multifunzionalità sono le parole chiave del progetto (per il momento non