L’investimento di RedBird sul mercato del Milan 22/23 non lascia spazio a dubbi. Il club spende e tutela il proprio patrimonio. Tonali opportunità irrinunciabile. Chiarimento su Kamada.
Si fa un gran parlare dell’impossibilità di RedBird di investire sul mercato. Commenti del tutto insensati. La proprietà americana del Milan – chi usa la testa lo avrà di certo capito – è intenzionata a migliorare l’organico e non certo a indebolirsi.
Serve tempo, di tempo ce n’é e non c’è fretta, il mercato infatti ufficialmente decollerà la prossima settimana a bilanci conclusi. Il Milan è molto attivo sul fronte “new entry” a centrocampo e in attacco. Furlani e Moncada lavorano per aggiudicarsi un nuovo centravanti e magari due, solo però se Lorenzo Colombo verrà nuovamente ceduto in prestito. E poi…il club vorrebbe regalare a Stefano Pioli un’ala destra titolare più forte del duo Saelemaekers-Messias, un trequartista di prospettiva – due se partirà Charles De Ketelaere a un prezzo vantaggioso – e un paio di centrocampisti fisici e duttili.
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Kamada e il nodo extracomunitario
Nessuna trattativa è semplice da portare in porto e attente riflessioni sono all’ordine del giorno ai piani alti di via Aldo Rossi. Quella sul giappone Kamada, ad esempio, è al centro di una serie di valutazioni che riguardano la delicata questione “extracomunitario”. Spieghiamo meglio: il Milan può riempire solamente due slot con giocatori provenienti da Paesi non aderenti all’Unione Europea e l’ex Eintracht è uno dei tanti nomi sulla lista. Daichi Kamada e Ruben Loftus-Cheek, il cui approdo a Milanello dal Chelsea è dato per imminente dalle ultime notizie di mercato, completerebbero il puzzle negando di fatto al club su questo stesso indirizzo ulteriori manovre.
Caselle degli extracomunitari a parte, va chiarito un punto che a leggere certi messaggi sui social sembra non proprio ben compreso dalla massa. Non è vero che RedBird non investirà budget sul mercato. Lo farà ma terrà conto dei tanti investimenti improduttivi della sessione di mercato della scorsa estate: di una zavorra cioè tra cartellini e ingaggi pari a una cinquantina di milioni.
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Milan-RedBird, il dato 22/23: nessuno in Italia ha investito più milioni sul mercato
Calciomercato Milan, RedBird e i soldi spesi sul mercato e quelli per trattenere i big
Un anno fa, durante la prima estate di RedBird al Portello, il Milan è stata la società ad aver investito sul mercato più “soldi puliti”, ossia al netto delle cessioni tra tutte quelle del campionato italiano: 42,4 milioni di euro spesi, al secondo e terzo posto Fiorentina (18,7 milioni di euro) e Atalanta (12 milioni). Juve, Roma, Inter e Napoli, invece, solo grazie alla cessione di alcuni giocatori hanno chiuso il bilancio della campagna trasferimenti in attivo: +33,9 milioni i bianconeri, +25,9 milioni i giallorossi, +21 milioni i nerazzurri e +11 gli azzurri di Aurelio De Laurentiis.
Oggi in tanti puntano il dito sulla nuova proprietà americana per la cessione di Sandro Tonali al Newcastle (per una cifra folle e impossibile da rifiutare), senza però ricordare questo dato (42,4 milioni di euro puliti) e quanto il club abbia investito in termini di risorse per confermare fin qui – in prima battuta con Elliott – tutti i principali protagonisti della scalata degli ultimi anni. Così come i danari investiti, anche i traguardi non si possono negare: ritorno in Champions League con la gemma della semifinale conquistata lo scorso maggio, e vittoria del diciannovesimo scudetto.
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