Analisi tattica di Milan-Sassuolo: Pioli ripropone un 4-1-5 in fase di possesso, alzando le mezzali sulla linea degli attaccanti.
Dopo aver schierato un 4-3-3 con doppio mediano di qualità in impostazione a Salerno, Pioli conferma il 4-3-3 anche in Milan-Sassuolo, ma apportando delle modifiche. Il triangolo di centrocampo, in fase di possesso, era composto da Reijnders vertice basso, con Loftus-Cheek e Bennacer come mezzali avanzate, in linea con gli attaccanti. In altre parole, il solito 5-5 (4-1-5 per la precisione) a cui siamo stati spesso abituati quest’anno.
Milan-Sassuolo, l’analisi tattica: il ritorno al 4-1-5
Alzare le mezzali sulla linea degli attaccanti ha costretto la difesa del Sassuolo a giocare molto stretta, lasciando di conseguenza più spazi sugli esterni. Dal momento che la difesa neroverde era più preoccupata dalla fascia sinistra del Milan, tanto da essere più spostata verso Leao (che continua ad essere sottotono e criticato), Pulisic godeva spesso di grande libertà. Questo ha portato i rossoneri a provare spesso verticalizzazioni sull’americano proprio a sfruttare questa libertà. Allo stesso tempo, probabilmente, tra i piani tattici del Milan c’era l’idea di far dialogare Bennacer (il migliore in campo a nostro parere) e Rubens nello stretto con Giroud. La compattezza difensiva del Sassuolo, tuttavia, ha complicato questo piano per i rossoneri.
Per cercare di scardinare questa compattezza, nel secondo tempo, Calabria si è sganciato di più dalla linea difensiva a quattro, offrendo maggiori sovrapposizioni interne ed esterne. Ed è proprio grazie a questo fattore, unito a un taglio centrale insolito e originale di Pulisic, che il Milan è riuscito a penetrare nell’arroccata difesa emiliana.