Milan a costo zero, RedBird e Cardinale in linea con l’Era Elliott – scrive la Gazzetta -. La vera sfida sarà tenere alta la competitività della squadra e i conti in ordine.
“Diavolo a costo zero” titola questa mattina La Gazzetta dello Sport a pagina 38. La prima parte del quotidiano è dedicata ovviamente alla scomparsa di Silvio Berlusconi, per 31 anni patron del Milan. La gloria del passato ha lasciato spazio alla sostenibilità del presente e a quella del futuro. Ciò non significa che il Milan non vincerà più, cercherà di farlo ora guardando più attentamente al bilancio, i conti dovranno sempre essere in ordine.
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Milan, la prima missione di Cardinale: aumentare il fatturato
“Spese contenute e niente debiti”. Il nuovo Milan di RedBird e Gerry Cardinale è in linea con l’Era Elliott. Al prossimo 30 giugno, spiega la Gazzetta, il bilancio del Club sarà in attivo. La nuova missione del Diavolo è duplice: costruire lo stadio di proprietà e portare il fatturato a 500 milioni.
Nella stagione in corso il Milan ha raccolto dalla Champions un bottino da 125 milioni, un tesoretto che però non verrà totalmente reinvestito sul mercato. “I ricavi (complessivi al 30 giugno) – spiega la rosea – supereranno i 350 milioni, al netto delle plusvalenze che sono state pressoché irrilevanti nell’attuale esercizio”.
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Milan, spese contenute e niente debiti. Gazzetta: il piano Cardinale
Aumentare il bacino degli sponsor
La grande sfida di Gerry Cardinale è mantenere i conti in ordine e innalzare la competitività della squadra. Il Milan vuole continuare a partecipare alla Champions e avere un accesso costante ai mercati internazionali. La strada tracciata da RedBird va quindi oltre il campo: qui il Diavolo intende crescere sempre più in sponsorship e pubblicità, “monetizzando – sottolinea La Gazzetta dello Sport – la riqualificazione del marchio (dai 153 milioni del 2021 ai 358 del 2023, secondo Brand Finance)“.
Occhio alle cessioni. Sul fronte uscite, sarà operazione necessaria “monetizzare la valorizzazione dei talenti”. Anche qui passa la crescita del Club, “non per dipendere dalle plusvalenze – spiega la rosea – ma per attuare una gestione dinamica e redditizia del player trading”.
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