La spia a Milanello lampeggia da troppe settimane, sbagliato pensare che i problemi del Milan abbiano radici solo nell’ultimo mese. La riflessione del Direttore di Daily Milan, Luca Rosia.
Da quando Stefano Pioli è in plancia di comando a Milanello, il Milan ha subito due frastornanti schiaffoni in campionato: il famoso 5-0 di Bergamo nel dicembre del 2019 e il poker all’Olimpico contro la Lazio andato in archivio martedì sera. Nel percorso in rossonero del tecnico emiliano (ampiamente positivo) tre sconfitte poi arrivate con tre gol di scarto (3-0) contro Atalanta, Inter e Lazio (bestia nerissima di Pioli) nella stagione 2020/2021.
Dati alla mano, la situazione del Milan oggi preoccupa più di quanto non preoccupò dopo la cinquina in casa dell’Atalanta. Allargando l’analisi alle ultime cinque uscite dei rossoneri (compreso quindi l’esordio in Coppa Italia e il derby di Supercoppa) il Diavolo ha contato in fondo alla propria porta 13 reti complessive, oltre 2,5 gol incassati a match. Numeri da retrocessione.
La fase difensiva è completamente in blocco. Toccherà a Stefano Pioli trovare il bandolo della matassa e districare il Milan da una situazione piuttosto imbarazzante. È un problema di trequartisti che non rientrano in aiuto a centrocampo? O il problema principale è il portiere – Tatarusanu – che non parla adeguatamente alla difesa? È una questione di mediana meno lucida rispetto agli ultimi mesi del 2022? Bel mistero…
Milan, la spia dell’allarme lampeggiava già in autunno
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A proposito delle tappe che hanno anticipato la sosta del Mondiale, va fatta una riflessione. È vero che la coppia Bennacer-Tonali prima di dicembre viaggiava con più scioltezza, con maggior convinzione e meno affanno, è vero anche però che gli altri problemi di organico (come l’attacco poco concreto e la difesa un po’ ballerina) erano già evidenti nelle settimane meno calde dell’autunno.
Il Milan di Torino contro i granata di Juric era tornato a casa con le orecchie basse e un pugno di mosche in mano, quello contro lo Spezia a San Siro si era salvato solo sul finale grazie a un gol di Giroud, quello di Cremona invece aveva raccolto un punticino scarno (contro la penultima della classe) chiudendo il match con un opaco 0-0. La spia dell’allarme a Milanello lampeggia da troppe settimane, che non si dica quindi che la crisi del Milan ha radici solo nell’ultimo mese.