Milan-Torino avrà una cornice di pubblico splendida, Stefano Pioli a San Siro cerca la vittoria con pochi cambi. Ecco quali…
Il nuovo Milan (ri)abbraccia i suoi tifosi. Sarà un San Siro dalle grandi occasioni quello pronto ad accogliere la squadra di Stefano Pioli. Ci saranno 72 mila spettatori ad idolatrarla, tra cui 10 mila provenienti dall’estero, manco a dirlo, Stati Uniti, Regno Unito, Belgio, Francia e Germania. Non un caso che siano anche le nazioni dei giocatori che rappresentano la spina dorsale della squadra: Maignan, Theo Hernandez e Giroud, Thiaw, Tomori e Loftus-Cheek, Pulisic e Musah.
Un equazione di qualità, dinamismo e intraprendenza che, dopo Bologna, il Milan vuole confermare anche sul prato di San Siro, consapevole di poter contare anche sul miedo escénico, tecnicamente la paura che San Siro riuscirà ad incutere agli avversari. Quello in questione è il Torino di Juric, che dopo aver elogiato il Milan «hanno tanta qualità a livello individuale» e il suo modus operandi «sono riusciti ad alzare il valore di un giocatore e venderlo bene per reinvestire», avverte di aver «visto e rivisto la partita di Bologna: mi ha colpito la loro qualità di accelerare, il modo in cui possono fare gol in ogni maniera».
Juric, uomo pragmatico e di grande competenza calcistica ha centrato la vera novità rispetto la passata stagione: la diversificazione in fase offensiva. Lo dicevamo nel precampionato, l’abbiamo ribadito dopo la partita di Bologna, non sarà più un Milan aggrappato alla sola corsia di sinistra Theo Hernandez-Leao, ma bilanciato da Pulisic sulla destra. In attesa di Chukwueze, e caratterizzato dall’intraprendenza di Reijnders, che con la sua abilità nell’alternare impostazione, suggerimenti illuminanti e inserimenti, diversifica non poco la fase offensiva del diavolo.
Cornice da Champions League

Milan-Torino, a San Siro il pubblico delle grandi occasioni: le scelte di Stefano Pioli
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La formazione è ancora una volta pressoché fatta, e questo è un bene perché garantisce continuità e amalgama. Anche perché le alternative, Samuel Chukwueze e Noah Okafor, sono pronti a subentrare. In quest’ottica è già apprezzabile il lavoro di Pioli. Bravo nel trovare fin da subito la giusta quadratura, ma anche per avere già ben chiare le alternative da inserire.
Proprio quelle alternative tremendamente mancate la passata stagione. Alternative che ci forniscono l’assist per aggiornare la situazione del vice-Giroud. Ad oggi esemplificata dal binomio Ekitike-Colombo. Entrambi 21enni, ma dal rendimento opposto nella passata stagione. Ekitike con il Psg ha giocato in pratica una sola partita. Mentre Colombo con i suoi 5 goal è stato protagonista della permanenza in A con il Lecce, suo il rigore salvezza siglato a Monza.
La situazione è questa: Ekitike è ancora un profilo che piace molto al duo Furlani-Moncada. Ma il Psg non sembra intenzionato a cederlo in prestito. E senza l’arrivo di una punta, Colombo, che presto rinnoverà con il Milan fino al 2027. E’ destinato a rimanere in rossonero, con buona pace di Adriano Galliani, che lo sta aspettando a braccia aperte.




